Piccoli comuni, grandi sfide: tra spopolamento e carenze infrastrutturali i sindaci calabresi chiedono «interventi urgenti»
Dal comune più piccolo della Calabria alle aree montane, la richiesta di ripartire dall’analisi del territorio per salvare la «spina dorsale» della Nazione

ROMA Lo spopolamento sempre più feroce, la carenza di presidi sanitari e scolastici, la grave difficoltà legata ai deficit infrastrutturali e viari. Ostacoli strutturali che minacciano l’esistenza stessa delle comunità più piccole, custodi di storia e cultura. Nella Sala Caduti di Nassiriya del Senato si è tenuta la conferenza stampa “Piccoli Comuni: la Sfida del Futuro”. L’incontro, promosso su iniziativa del senatore Filippo Melchiorre, ha visto la partecipazione di sindaci provenienti da tutta la penisola, da Nord a Sud, con la fascia tricolore, i sindaci italiani, sopratutto provenienti dalle cosiddette aree interne, hanno portato le istanze delle loro comunità in difficoltà.
A Roma, per portare le istanze concrete dei loro territori, erano presenti i sindaci calabresi di Roghudi (Pierpaolo Zavattieri), Campana (Agostino Chiarello), Staiti (Giovanna Pellicanò), Bocchigliero (Alfonso Benevento), Roccaforte del Greco (Domenico Penna) e Bova (Santo Casile).


L’impegno istituzionale e le voci di chi resiste
L’attenzione sulla realtà dei piccoli borghi è stata amplificata anche dalla presenza di Alessio Giannone, alias “Pinuccio”, autore del programma televisivo “Prova d’inchiesta” su La7, il quale ha rimarcato che «non deve essere un privilegio nascere in una città più grande. Questi sindaci – ha spiegato – resistono in situazioni davvero difficili». Il senatore Francesco Boccia ha messo l’accento sulle priorità irrinunciabili per lo Stato: «Sanità, istruzione e trasporto pubblico locale: per me queste sono fondamentali, poi c’è tutto il resto. Il nostro impegno è quello di garantirvi il massimo del sostegno».
Il promotore dell’iniziativa, Filippo Melchiorre, ha assicurato che l’incontro è solo l’inizio di un’azione politica concreta: «Faremo in modo che questo non sia un semplice incontro, iniziamo insieme un percorso».
Le istanze dei sindaci calabresi
I sindaci calabresi, ai microfoni del Corriere della Calabria, hanno offerto una panoramica chiara delle sfide locali, chiedendo che la programmazione delle risorse parta dall’analisi diretta del territorio. Giovanna Pellicanò, sindaca di Staiti (il comune più piccolo della Calabria con 163 abitanti), ha sottolineato come la voce dei piccoli comuni sia essenziale per interventi efficaci: «I borghi si svuotano e questo incontro oggi potrebbe essere un punto di partenza perché, per intervenire sul territorio in maniera efficace, tutto deve partire dall’analisi del piccolo comune. Chi vive lo spopolamento può proporre anche delle modalità o degli interventi che in qualche modo possono arrestarlo».
Agostino Chiarello, sindaco di Campana, ha respinto la logica della rassegnazione, chiedendo di «Rivedere il piano nazionale strategico delle aree interne, perché dichiarare che i nostri piccoli comuni sono destinati a una lenta eutanasia vuol dire abdicare alla propria volontà politica». Il primo cittadino ha poi rilanciato proponendo «un piano strategico sui beni archeologici e architettonici storici e culturali dei piccoli comuni in modo da metterli in rete».
Alfonso Benevento, sindaco di Bocchigliero, ha ribadito il ruolo chiave di questi centri: «Siamo qui per portare un po’ quelle che sono le istanze di questi piccoli comuni che crediamo siano la spina dorsale della nostra nazione. Vogliamo mettere in risalto quelle che sono le nostre caratteristiche che devono essere da sprone per un futuro delle nostre aree, non un abbandono verso la regressione».
Il tema della sanità negata è stato portato da Santo Casile, sindaco di Bova, un piccolo borgo che «da circa 10 anni vive una ferita aperta: la soppressione della guardia medica».
Pierpaolo Zavattieri, sindaco di Roghudi, ha focalizzato l’attenzione sui collegamenti viari e la valorizzazione del patrimonio storico a rischio.
Infine, Domenico Penna, sindaco di Roccaforte del Greco, ha espresso la speranza di un segnale di attenzione da parte delle istituzioni per invertire la rotta: «Oggi è un momento importante dove le istituzioni a diversi livelli danno un segnale di attenzione, cosa che serve data la situazione drammatica delle nostre zone». (m.ripolo@corrierecal.it)
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