Vibo Marina tra turismo e industria, lo sviluppo bloccato da vecchi problemi
L’allarme dell’imprenditore Cascasi riaccende il dibattito sullo sviluppo della zona. Dall’ex cementificio al quartiere Pennello: le ataviche questioni dell’ex Porto Santa Venere

VIBO VALENTIA Potenzialmente è tra i primi porti della Calabria, soprattutto per la posizione strategica: nel mezzo della Costa degli Dei, tra le aree più turistiche della regione, a pochi chilometri da Tropea e Pizzo, punto di partenza per le Isole Eolie e non troppo distante dall’aeroporto di Lamezia Terme. Ma Vibo Marina resta sospesa in una spirale di degrado e lontana dallo sviluppo che tutta l’area, comprese Bivona e Porto Salvo, potrebbe offrire. L’ultimo monito lo ha lanciato l’imprenditore Francesco Cascasi, alla guida di un progetto da 27 milioni di euro, rallentato dalla burocrazia e dalle diverse criticità ormai divenute ataviche sul territorio.
Il degrado oltre le spiagge
Vibo Marina vive, ad oggi, di un turismo di ritorno: emigrati o discendenti che legati alle spiagge d’infanzia scelgono la costa vibonese per le proprie vacanze. Ma i limiti turistici sono evidenti: a un mare cristallino si alternano paesaggi degradati, sporcizia, l’assenza quasi totale di servizi e poca programmazione. Centrali nel dibattito sono depositi costieri, su cui ha riacceso l’attenzione proprio l’imprenditore Cascasi e di cui il sindaco ne ha fatto una battaglia politica: se l’affidamento alla Meridionale Petroli dovesse essere confermato, lo sviluppo turistico di Vibo Marina rischierebbe di arenarsi nuovamente. Ma, oltre ai depositi, c’è di più: basta una semplice passeggiata per notare come al confine con la spiaggia ci siano edifici pericolanti e in disuso, terreni in preda all’incuria e che si trasformano in piccole discariche come quello antistante la Caserma dei Vigili del Fuoco o, addirittura, cemento e ferro rimasti tra la sabbia dopo l’abbattimento di un vecchio lido. Un paesaggio che si scontra con le ambizioni turistiche che la zona dovrebbe avere, come ha più volte ribadito il sindaco Enzo Romeo.



L’ex cementificio e il quartiere Pennello
Altre due annose questioni sembrano essere state messe da parte: la gestione dell’ex Italcementi, il “mostro” di cemento che invade il panorama vibonese, e il quartiere Pennello. Nel primo caso qualcosa – almeno a parole – si è mosso, con la società Metals Reborn che oltre due anni fa ha annunciato un progetto di riconversione di un’area del cementificio in una fabbrica “green” di trattamento dei metalli. Un investimento ambizioso da oltre 70 milioni presentato a gran voce nella sede di Confindustria alla presenza dell’ex sindaca Maria Limardo e dell’ex assessore regionale Rosario Varì. Del progetto, da allora, non si è saputo più nulla, eccetto un protocollo siglato con l’Unical quest’estate, con la speranza che non si perda come i suoi predecessori tra le tante promesse fatte sull’ex cementificio. Più complessa la questione del quartiere Pennello con abitazioni e famiglie sospese nell’iter burocratico per regolarizzare la zona, in origine di proprietà del demanio ma finita nel caos dopo anni di abusivismo edilizio e inerzia politica.


Strade dissestate e abbandonate
Alle grandi criticità si aggiunge quella delle infrastrutture: mancano servizi e strade. «L’area industriale di Porto Salvo è completamente abbandonata» ha ribadito Cascasi durante la conferenza. La maggior parte delle strade che dovrebbero collegare Vibo Marina, Porto Salvo e gli altri comuni della costa sono in mano al degrado, senza alcun tipo di manutenzione e in, qualche caso, anche senza “proprietario”. Due i casi emblematici: l’ex statale 522 che da via Parodi conduce a Bivona, dove ci sono stati più incidenti mortali e “rinnegata” sia da Provincia che dal Comune, che oggi versa in condizioni d’abbandono e che si allaga alle prime piogge. Anche la vicina strada dell’ex cementificio versa nelle stesse condizioni, spesso trasformata in discarica abusiva per gli incivili e preda dei cinghiali. Quest’anno anche un piccolo passo in avanti: il sottopasso ferroviario, opera attesa da oltre 10 anni, è stato finalmente inaugurato. Ma se questi sono i tempi, la rinascita di Vibo Marina resta ancora lontana. (ma.ru.)
Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato