Massimo Forciniti, presidente di sezione del Tribunale di Crotone, è stato eletto tra i sedici togati del Consiglio superiore della magistratura. Tra gli eletti di Unicost è stato uno dei più votati ottenendo ben 660 voti. Forciniti, 47 anni di Cosenza, fino alla fine degli anni Novanta, è stato componente del Tribunale di Catanzaro con funzioni di giudice del Riesame; dal 2000 al 2005 è stato giudice delle indagini preliminari sempre del Tribunale del capoluogo, occupandosi di inchieste della Direzione nazionale antimafia. E in quegli anni si è occupato di indagini sui clan del Crotonese. Nel 2001 firmò l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per alcuni esponenti del clan Mannolo di San Leonardo di Cutro con l’accusa di associazione mafiosa ed estorsione. Come giudice distrettuale dell’udienza preliminare, nel 2003 ha condannato sei persone ritenute affiliate alla cosca Farao-Marincola per una serie di rapine compiute ai danni della Bpc di Cirò Marina. È a sua firma anche l’ordinanza di custodia catelare dell’operazione “O limen”, che nel 2004 ha portato in carcere 40 persone ritenute affiliate alla cosca Vrenna di Crotone con le accuse di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. È sua anche l’indagine “Tramontana”. Forciniti è già stato componente del Consiglio superiore della magistratura con funzioni di segretario della Settima commissione per l’organizzazione degli uffici giudiziari, segretario della Terza commissione per la mobilità dei magistrati e, infine, segretario della Sezione disciplinare.
Nel 2009 è stato designato a dirigere la sezione penale di Crotone con decreto del ministro della Giustizia. (0050)
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