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LA VISITA | Omeca, Renzi: lo stabilimento non chiuderà

REGGIO CALABRIA  «Ho parlato con Moretti, l’azienda ha ordini e quindi lavoro fino a tutto il 2017». Lo ha sostenuto il presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, a…

Pubblicato il: 14/08/2014 – 9:34
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LA VISITA | Omeca, Renzi: lo stabilimento non chiuderà

REGGIO CALABRIA  «Ho parlato con Moretti, l’azienda ha ordini e quindi lavoro fino a tutto il 2017». Lo ha sostenuto il presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, arrivando oggi a Reggio. Sul futuro dell’Omeca, l’azienda del gruppo Ansaldo Brera ha rassicurato: «Quindi le preoccupazioni circa la chiusura della realtà lavorativa fino a tutto il 2017 non ci sono. E questo indipendentemente dall’assetto azionario». 

E a proposito del porto di Gioia Tauro, Renzi ha garantito la massima attenzione del governo. «Il porto di Gioia Tauro – ha sostenuto il presidente del consiglio nel corso della conferenza stampa – sarà inserito nelle misure per i porti ed interporti che saranno varate nel Consiglio dei ministri del 29 agosto. Sulla Zes – ha aggiunto – non siamo nelle condizioni per un impegno sull’approvazione ma siamo disponibili ad avviare una discussione per valutare le modalità e il suo utilizzo».  Il premier è entrato da un ingresso secondario della Prefettura, molto probabilmente per evitare la protesta dei lavoratori che si erano assiepati da stamattina davanti il Palazzo del governo a Reggio.  Un’iniziativa organizzata da un centinaio di lavoratori che protestano per l’incertezza nel loro futuro. A invocare «lavoro e certezze» – così come hanno affermato – ci sono i dipendenti dell’Atam, l’azienda municipalizzata dei trasporti urbani reggini in difficoltà finanziarie, ma anche gli Lsu e gli operai della Multiservizi, l’altra società del comune reggino anche questa in profonda crisi. «Lo Stato – lamenta un lavoratore – ci ha tolto la dignità». Il presidente del Consiglio si è fermato prima a Napoli, per visitare una società all’avanguardia di Bagnoli, la successiva tappa sarà appunto Reggio Calabria e poi Gela e Termini Imerese. Un tour che il premier ha motivato con una lettera aperta pubblicata sul quotidiano Il Mattino nella quale annuncia che per il rilancio del Sud si partirà con «dieci grandi progetti». Al centro dell’attenzione di Renzi ci sono i fondi comunitari e l’errato modo di utilizzo dimostrato dalle Regioni del Mezzogiorno. «Torniamo oggi anche a Palermo e Reggio Calabria – ha sostenuto il premier – per un check periodico sul tema dei fondi europei che tanto significano per il Mezzogiorno e per il nostro Paese, tanto più in questi sei mesi di Presidenza dell’Unione; occasione che consente di aprirci ancora di più ai nostri partner dell’Unione e di metterci, più che in vetrina, allo specchio per guardarci un po’ meglio, perfino con una punta di spirito critico in più perché siamo esigenti e non indulgenti». Nella lettera aperta pubblicata dal quotidiano napoletano, il premier ha sostenuto che «sarebbe semplice e un po’ ingannevole trincerarmi dietro agende fatte di parole altisonanti, impegni fatui buoni per un editoriale, ma poi al solito lettera morta». «Ne esiste una casistica sterminata – scrive Renzi –, spesso al di là delle buone intenzioni di governanti e società civile. E non mi basta più ribadire che Napoli, e il Sud, sono la priorità di un esecutivo che punta su crescita, lavoro (in particolare per i giovani), scuola, ambiente e cultura. Perché se bastasse una lista della spesa, avremmo fatto una inutile bella figura, ma non avremmo risolto i problemi che abbiamo davanti». «A fronte di una richiesta di impegni –prosegue – il governo risponde non con generici annunci, ma con una assunzione di responsabilità diretta», per consentire al Sud «di recuperare il gap che sconta ogni giorno. Di fiducia, di futuro, di opportunità». «Le città – conclude – devono essere l’hub di questo cambiamento, dalle infrastrutture materiali che saranno la spina dorsale dello “Sblocca Italia” a fine agosto a quelle digitali come la banda larga». (0090)

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