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Tela del ragno, tocca alle difese

COSENZA È toccato alle difese far sentire alla Corte d’assise di Cosenza la loro versione dei fatti, dopo le pesanti richieste dell’accusa per gli imputati del processo “Tela del ragno”. Si tr…

Pubblicato il: 19/09/2016 – 15:11
Tela del ragno, tocca alle difese

COSENZA È toccato alle difese far sentire alla Corte d’assise di Cosenza la loro versione dei fatti, dopo le pesanti richieste dell’accusa per gli imputati del processo “Tela del ragno”. Si tratta dell’operazione contro i presunti capi e gregari del clan Perna-Cicero di Cosenza, Gentile-Africano-Besaldo di Amantea, Scofano-Martello-Rosa-Serpa di Paola, e Carbone di San Lucido Bruzzese. Il pm Eugenio Facciolla, prima della pausa estiva, ha chiesto la condanna per quasi tutti gli imputati perché – ha spiegato – si tratta di «feroci criminali». La richiesta era stata di 14 ergastoli, l’assoluzione per due e un’assoluzione per intervenuta morte del reo.
Lunedì mattina sono iniziate le arringhe della difesa. I legali hanno affrontato la posizione dei singoli imputati in relazione agli omicidi contestati. Il presidente della Corte, Giovanni Garofalo, ha poi fissato un calendario di udienze per le altre arringhe della difesa previste dal 20 al 22 settembre. Per venerdì, 23 settembre, la Corte ha fissato le eventuali repliche del pm e poi la camera di consiglio. Nella tarda serata potrebbe essere emessa la sentenza.

LA SCURE DEL PM Il pubblico ministero ha chiesto l’ergastolo per Giovanni Abbruzzese; Paolo Brillantino; Valerio Salvatore Crivello; Gennaro Ditto; Giancarlo Gravina, Giacomino Guido; Giuseppe Lo Piano; Mario Martello; Mario Mazza; Umile Micieli; Fabrizio Poddighe; Livio Serpa; Nella Serpa e Francesco Tundis. Chiesti 12 anni di carcere per i pentiti Vincenzo Dedato e 12 Ulisse Serpa; chiesti 15 anni invece per il collaboratore Giuliano Serpa. Chiesta l’assoluzione per Tommaso Gentile e Mario Matera
Nel processo è imputato anche Luca Bruni, il presunto reggente del clan “Bella bella” ucciso nel 2012, il cui cadavere venne poi ritrovato grazie alle dichiarazioni rese dal pentito Adolfo Foggetti. Per lui è stato chiesto il non doversi procedere per intervenuta morte del reo.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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