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L'Oncologia inaugurata e dimenticata

SOVERIA MANNELLI Le parole di encomio erano state tante. «Il reparto darà la possibilità di curare i propri pazienti in loco evitando le trasmigrazioni». Ma anche: «L’oncologia legittimerà la prese…

Pubblicato il: 27/01/2017 – 20:21
L'Oncologia inaugurata e dimenticata

SOVERIA MANNELLI Le parole di encomio erano state tante. «Il reparto darà la possibilità di curare i propri pazienti in loco evitando le trasmigrazioni». Ma anche: «L’oncologia legittimerà la presenza di un laboratorio analisi e della radiologia e presto di un reparto ortopedico». Questa storia di sanità calabrese che potrebbe far ben sperare, riguarda l’ospedale di Soveria Mannelli e l’apertura di un reparto di oncologia inaugurato in pompa magna nel febbraio del 2016. Ora, a quasi un anno di distanza, il Comitato Pro Ospedale del Reventino che in quell’occasione partecipando all’evento aveva promesso, attraverso le parole del suo presidente Antonio Maida di «rimanere vigile affinché agli impegni seguissero i fatti», tira le somme.
«Il reparto ha aperto sì e no per due o tre mesi e mai con cadenze rispettate, tanto che allo stato il reparto e la porta sono chiusi e dunque – denuncia il presidente in una nota – il servizio non ha mai funzionato per come era stato previsto». Infatti, l’Oncologia dell’ospedale di Soveria Mannelli, la cui apertura era contenuta nel decreto 9 del commissario ad act Scusa – poi ratificato nel 30 e poi nel 64 – che poneva «come imprescindibile per gli ospedali montani della regione che ridisegnandone le funzioni tra le altre cose vedeva in questo servizio nuove dinamiche sanitarie per i malati oncologici spesso costretti a trasmigrare non solo nella nostra terra ma soprattutto fuori regione per vedersi risolvere i loro problemi». Una soddisfazione per tutti, in quel giorno di festa. Dal responsabile del reparto, il dottor Greco secondo cui « questo comprensorio che ha le caratteristiche per poter dare l’avvio a un reparto del genere» all’allora sindaco Pascuzzi di Soveria che auspicava addirittura «l’apertura di un pronto soccorso che sarà uno dei migliori della regione». E poi ancora tante dichiarazioni, dal dg dell’Asp di Catanzaro Perri fino al vescovo di Lamezia, monsignor Cantafora. Ma di tutto questo più nulla, sono rimaste solo le parole e le promesse mai mantenute. «Un’iniziativa che si è sgonfiata», l’ha definita Maida.
All’interno della denuncia del Comitato, non si parla solo di Oncologia mai entrati in funzione. «Anche il Day surgery, la chirurgia di giorno, che sebbene ipotizzata nei decreti commissariali come asse portante delle strutture montane in più discipline, di fatto pur avendo nell’ospedale sale operatorie ultra moderne – prosegue il presidente del Comitato – non ha assunto i connotati per cui è stata prevista».
La lettera del Comitato si conclude con il solito appello «ai vertici sanitari e istituzionali locali affinché possano risolvere quanto era stato promesso». E per dare anche una fine diversa alle solite storie di sanità calabrese.

Adelia Pantano
redazione@corrierecal.it

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