CATANZARO La Corte d’assise d’appello di Catanzaro – presidente Gabriella Reillo, a latere Domenico Commodaro ha disposto una nuova perizia psichiatrica per Paolo Di Profio, imputato per l’omicidio della cognata Anna Elisa Giordanelli, uccisa il 27 gennaio 2016 a Cetraro. In tal modo, accogliendo la richiesta del difensore dell’imputato, l’avvocato Giuseppe Fonte, la Corte ha deciso di riaprire il giudizio al fine di verificare la capacità d’intendere e di volere di Di Profio. In primo grado, la Corte d’assise di Cosenza, accogliendo la richiesta della difesa, ne disponeva la celebrazione nelle forme del rito abbreviato condizionato all’espletamento di una perizia psichiatrica al fine di valutare la capacità di autodeterminazione, ma nonostante questo l’imputato venne condannato alla pena massima: 30 anni di reclusione (qui la notizia) con pene accessorie, applicazione di misure di sicurezza e risarcimento del danno in favore delle parti civili costituite. Alla luce della decisione dei giudici della Corte d’assise d’Appello di Catanzaro, l’avvocato Fonte ha sostenuto: «La soddisfazione della difesa per la decisione assunta dalla Corte è di tutta evidenza. Avevamo segnalato nei motivi scritti ed oggi oralmente le contraddizioni e le incertezze della perizia depositata nel giudizio di primo grado. La prova scientifica nel processo penale non può e non deve contenere ombre e lacune. Dunque doverosa deve essere la verità clinica sullo stato di salute dell’imputato al momento del fatto».
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