di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO L’azzurro scalda i cuori. La maglia della nazionale regala emozioni e quando l’Italia scende in campo, c’è poco da fare, di qualunque sport si tratti, vale solo tifare per il tricolore.
Corigliano Rossano è oggi più orgogliosa che mai di uno dei suoi “figli sportivi” più importanti. Un orgoglio è Rino Gattuso, fuoriclasse indiscusso del Milan e campione del mondo con la Nazionale, appunto.
Una strada, quella delle vittorie in azzurro, che tutti si augurano possa seguire anche Daniele Lavia, rossanese doc, convocato in questi giorni nella Nazionale italiana di volley.
Diciannovenne, salta e schiaccia sui parquet di Serie A1 con una delle società più nobili della pallavolo del Bel Paese, la Consar Ravenna. Proprio grazie alle ottime prestazioni sciorinate con la maglia ravennate, Daniele ha conquistato l’azzurro che indosserà ufficialmente a partire da domenica prossima 5 maggio nel ritiro di Roma per la Nation League.
Una soddisfazione essere stato convocato dal tecnico Blengini. «La convocazione in Nazionale maggiore è sempre un onore – afferma Daniele Lavia – e non vedo l’ora di confrontarmi con gente più grande di me e con maggiore esperienza. Non mi aspettavo questa chiamata, anche se nell’ambiente si mormorava di una mia possibile chiamata. È stata un’emozione speciale che ricorderò per sempre».
Una carriera intera davanti a sé e seppur giovanissimo si farà trovar pronto anche come “martello” della Nazionale, magari approfittando delle momentanee assenze delle star Juantorena e Zaytsev, ma sempre con la sua terra nel cuore.
«Spero ci sia una unione anche nel volley della mia città, fra Corigliano e Rossano – aggiunge lo schiacciatore bizantino – magari coinvolgendo le scuole con progetti idonei a far crescere i giovani in uno sport come la pallavolo. Un primo esperimento è già andato in porto, mi auguro si possa ripetere con maggior successo perché per arrivare in alto c’è bisogno di unità di intenti e di risorse maggiori».
Daniele non dimentica le sue origini e i grandi sacrifici per raggiungere il Volley che conta, come accaduto quest’anno quando da quarto martello del roster giallorosso si è ritrovato titolare indiscusso, seppur ad inizio carriera.
Un curriculum da pallavolista iniziato a “casa” sua, nel Palazzetto di Viale Sant’Angelo. «A Rossano, grazie ad un tecnico come Giacomo Bozzo e i suoi aiuti sono cresciuto moltissimo. Quindi l’esperienza in A2 a Corigliano a soli 14 anni, società che ha rappresentato per me un vero e proprio trampolino di lancio. Da Corigliano sono passato al Castellaneta prima di vestire la maglia della Consar Ravenna».
E sempre con un sogno nel cuore, l’Italvolley dei grandi, conquistata oggi, nemmeno ventenne. (redazione@corrierecal.it)
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