CATANZARO Il giudice di Catanzaro, in composizione monocratica, ha prosciolto dalle accuse di oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento, il collaboratore di giustizia cosentino Francesco Noblea. La pronuncia è arrivata al termine dell’istruttoria dibattimentale che si è iniziata nel 2013 quando, all’indagato, ancora lontano dalla galassia della collaborazione veniva mossa l’accusa di aver pronunciato nei confronti di un assistente capo della polizia penitenziaria dell’istituto per minori “Silvio Paternostro” di Catanzaro delle frasi ingiuriose che secondo gli inquirenti offendevano l’onore e il prestigio del pubblico ufficiale. Oltre a questo, Noblea era ritenuto responsabile di una serie di danni provocati sempre all’interno dell’istituto penitenziari quali la rottura dell’anta dell’armadio collocato all’interno della cella di detenzione. Il giudice, Fabiana Giacchetti, nel prosciogliere l’imputato da tutte le accuse ha condiviso le tesi difensive dell’avvocato Michele Gigliotti, difensore del collaboratore di giustizia.
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