VIBO VALENTIA «‘Ntoni, ‘ntoni, prendi la pistola», gli spari e poi la fuga. La Procura di Vibo Valentia, attraverso l’indagine coordinata dal sostituto Maria Cecilia Rebecchi, ha così ricostruito il tentato omicidio avvenuto nella serata di ieri a Portosalvo, frazione di Vibo Valentia, nei pressi di un panificio. Due gli imprenditori feriti, Aldo Barbieri e Pietro Perugino, cognati entrambi 42enni e residenti a Pannaconi di Cessaniti.
Ieri, in tarda serata, si era consegnato ai carabinieri di Vibo Valentia Antonio Ciliberto, cl. ’83, considerato l’autore materiale del tentato omicidio. Ma oggi, a sorpresa, è saltato fuori anche il nome di Vincenzo Porretta, cl. ’74, anche lui di Vibo, fermato insieme a Ciliberto e ritenuto responsabile, in concorso morale e materiale, del tentato omicidio dei due imprenditori. In tutto sono cinque i colpi di pistola sparati e che hanno causato il ferimento alla gamba sinistra di Barbieri e ed entrambi gli arti inferiori di Perugino. I due imprenditori sono stati poi trasportati prima all’ospedale di Tropea, poi a quello di Vibo Valentia, con una prognosi di 30 giorni per entrambi.
L’escalation criminale a Vibo Valentia non si arresta. Nonostante l’attenzione delle forze dell’ordine – altissima – e quella della procura guidata da Camillo Falvo, nel Vibonese si continua a sparare. Dopo il tentato omicidio dello scorso 17 ottobre, nel cuore della movida vibonese, era stato proprio il procuratore di Vibo, Camillo Falvo, a sollecitare un cambio di mentalità. Così come aveva fatto ieri dopo l’arresto dei due cugini di Zungri, presunti responsabili della violenta aggressione contro una donna avvenuta a Filandari. Episodi gravi ed allarmanti e che rischiano di far sprofondare la comunità vibonese in quel baratro che erano ormai certi di essersi lasciati alle spalle dopo gli arresti di Rinascita-Scott. (redazione@corrierecal.it)
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