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Investirono un uomo dei “De Stefano-Tegano”, annullata la custodia cautelare di Molinetti e Geria

Per la Cassazione «non è sufficientemente motivato il movente mafioso» dietro al tentato omicidio di Giorgio Benestare dello scorso maggio

Pubblicato il: 13/01/2022 – 19:23
Investirono un uomo dei “De Stefano-Tegano”, annullata la custodia cautelare di Molinetti e Geria

REGGIO CALABRIA La prima sezione penale della Corte di Cassazione, in accoglimento di un ricorso depositato dall’avvocato Corrado Politi, ha disposto l’annullamento con rinvio della misura cautelare in carcere con l’aggravante mafiosa a carico di Emilio Molinetti e Marco Geria, che lo scorso 26 maggio investirono con un furgone nel quartiere Archi Giorgio Franco Benestare, cognato del boss Orazio De Stefano, ed elemento di primo piano della cosca Tegano. Dopo l’accaduto, lo scorso 19 luglio, i due erano stati destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip Valerio Trovato su richiesta della Dda guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri. Alla base del fatto, gli inquirenti avevano indicato un presunto «piano scissionista dei Molinetti» in parte ricostruito già nell’inchiesta “Malefix” dove venne arrestato proprio il boss Luigi Molinetti detto “Gino”, classe 64, sospettato dagli investigatori come il presunto organizzatore di una fronda scissionista all’interno del nucleo storico della ndrangheta di Archi, i De Stefano-Tegano, vertici del “mandamento Centro” della ‘ndrangheta reggina, e tra le più temute cosche d’Italia.  

La Cassazione sul provvedimento cautelare

Per la Suprema Corte, il “movente mafioso” non è sufficientemente motivato.
I due giovani avevano investito Giorgio Benestare tanto da provocargli fratture multiple molto gravi in varie parti del corpo, tanto da dovere essere sottoposto alla terapia intensiva. Benestare, secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Stato, riuscì a salvarsi a stento riparando sul balconcino rialzato di un’abitazione per non rimanere incastrato tra il furgone degli investitori ed il muro di contenimento della sede stradale.

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