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l’assedio russo

Assedio a Kiev. Zelensky: «Negoziamo». La risposta: «Depongano le armi»

Si combatte nella capitale. Il governo ucraino invita la popolazione a resistere ma prova a mediare – IN AGGIORNAMENTO

Pubblicato il: 25/02/2022 – 12:20
Assedio a Kiev. Zelensky: «Negoziamo». La risposta: «Depongano le armi»

KIEV Combattimenti sono in corso in quartiere settentrionale di Kiev, Oblonsky: lo ha constatato un giornalista della Afp, mentre secondo alcuni media internazionali spari sono stati uditi nella zona degli edifici governativi. Secondo alcune testimonianze i carri armati dell’unità Z dell’esercito russo, senza insegne, starebbero avanzando in centro città, dove si susseguono esplosioni. Secondo le informazioni frammentarie, i tank sarebbero vicino ai palazzi governativi.

Zelensky: «Putin fermi la guerra». Da Mosca: «Kiev deponga le armi»

Dopo l’inizio della guerra in Ucraina, il presidente ucraino Voldymyr Zelensky torna a chiedere alla Russia e al suo presidente Vladimir Putin di negoziare.
In nuovo videomessaggio, Zelensky ha detto: «Voglio fare appello ancora una volta al presidente della Federazione russa perché si sieda al tavolo del negoziato e fermi la morte delle persone». Dal canto suo, la Russia è pronta a negoziare se Kiev «depone le armi», ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nel corso di un punto stampa. «Siamo pronti per i negoziati, in qualsiasi momento, non appena le forze armate ucraine ascolteranno la nostra richiesta e deporranno le armi», ha spiegato all’indomani dell’inizio dell’offensiva russa in Ucraina.

Appello alla mobilitazione a Kiev


Intanto il governo ucraino sui social incoraggia la popolazione a resistere realizzando anche bottiglie incendiare per respingere gli occupanti. «Cittadini, neutralizzate gli invasori con bottiglie Molotov! State attenti e non abbandonate le vostre case!», si legge sugli account Twitter del ministero della Difesa e di quello degli Interni, con tanto di istruzioni per realizzare il cocktail incendiario.
Ed il consigliere del ministro dell’Interno ucraino ha definito quello di oggi «il giorno più difficile della guerra». Anton Herashchenko ha aggiunto che i difensori di Kiev «sono pronti con missili anticarro forniti da alleati stranieri».
La posizione dei russi: «Zelensky resta il presidente dell’Ucraina»
Ci vendicheremo contro le sanzioni dell’Occidente. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, ribadendo che la Russia intende «liberare gli ucraini dall’oppressione».
La Russia continua a riconoscere Volodymyr Zelensky come legittimo presidente dell’Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Interfax, rispondendo alla domanda di un giornalista: «Sì, certo, Volodimir Zelensky è il presidente dell’Ucraina, sì», ha detto Peskov. «Non c’è la possibilità di riconoscere l’attuale governo come democratico». ha detto Lavrov.

Colpita scuola: morti due insegnanti

È guerra totale su tutto il territorio ucraino. A Gorlovka, nell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, due insegnanti sono stati uccisi da un bombardamento su una scuola del centro. Lo rende noto il sindaco della città, Ivan Prikhodko. «Due insegnanti sono stati uccisi in un attacco alla scuola numero 50». Prikhodko ha aggiunto che c’è anche una persona ferita.
Ma il titolo della giornata odierna potrebbe essere soprattutto “l’assedio di Kiev”, almeno secondo le previsioni delle ultime ore. La capitale Ucraina è infatti circondata ed è stata colpita nelle prime ore di questo 25 febbraio (nella notte italiana) con missili balistici o da crociera: lo riferisce la Cnn citando Anton Gerashchenko, consigliere del capo del ministro degli Affari interni. Mentre i carri armati avanzano e si registrano forti colpi di mortaio alle porte della città.

IL RACCONTO DI IERI, DALL’INIZIO DELL’INVASIONE RUSSA

Palazzo bombardato si incendia dopo la caduta di rottami

Intorno alle 4.30 ora locale (le 3.30 in Italia) i residenti nell’area di Osokorki hanno sentito due potenti esplosioni. «Gli attacchi a Kiev con missili da crociera o balistici stanno continuando», ha scritto su Telegram Anton Gerashchenko, consigliere del ministro dell’Interno. Rottami sarebbero caduti su una casa, dove è scoppiato un incendio.

«Le forze russe hanno preso di mira i civili»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky

Per le fonti di fonti della Ukrainska Pravda, le esplosioni sarebbero state causate dall’abbattimento di un missile o un aereo russo da parte delle forze ucraine. L’antiaerea avrebbe abbattuto un velivolo sulla capitale dell’Ucraina.
Le forze russe prendono di mira anche le aree civili dell’Ucraina, rende noto il presidente, Volodymyr Zelensky, aggiungendo che la Russia dovrà «parlare» con l’Ucraina «prima o poi» per porre fine ai combattimenti. Le forze ucraine «fanno tutto il possibile» per difendere il Paese, ha detto oggi il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, elogiando la popolazione per l’«eroismo» che ha dimostrato finora di fronte all’avanzata russa.
Le sirene hanno risuonato anche poco fa nella capitale, dove la popolazione è stata invitata a raggiungere i rifugi antiaerei.

Il bollettino del conflitto. «Lasciati soli»

L’Ucraina conta finora 137 soldati uccisi e 316 feriti dall’inizio dell’invasione e parla di 800 uomini persi dalle forze russe, che invece non hanno finora fornito alcun dato sulle vittime dell’invasione iniziata poco più di 24 ore fa. Sui numeri non ci sono comunque conferme da fonti indipendenti. Il presidente ucraino ha emanato ieri sera un decreto che dispone una «mobilitazione generale» di tutti gli uomini tra i 18 e i 60 anni di età, ai quali è stato fatto divieto di lasciare il Paese. Combattimenti imperversano in tutto il Paese mentre appare sempre più vicino alla meta il piano della Russia di assumere il controllo di Kiev, di cui l’intelligence ucraina ha rivelato alcuni dettagli.

DALL’AMERICA ANNUNCIATE PESANTI SANZIONI SULLA RUSSIA

Ieri sera Zelensky, dopo aver partecipato da remoto a un Consiglio europeo svolto a tarda ora a Bruxelles, ha dichiarato sul suo canale Telegram che «forze nemiche di sabotaggio» erano entrate a Kiev avendo come obiettivi lui e la sua famiglia. «Ma io resto qui», ha detto, aggiungendo polemicamente che l’Ucraina «è stata lasciata sola» a combattere la Russia.

(in aggiornamento)

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