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il processo

Bergamini, l’infortunio e la mancata cessione al Parma

In Corte d’Assise, l’ex procuratore del calciatore racconta i retroscena del trasferimento sfumato al club emiliano. «Era proiettato verso la Serie A»

Pubblicato il: 29/03/2022 – 12:42
di Fabio Benincasa
Bergamini, l’infortunio e la mancata cessione al Parma

COSENZA Si torna in Corte d’Assise a Cosenza per l’escussione di altri due testimoni chiamati a ricordare i fatti legati al periodo trascorso nella città dei bruzi, dal calciatore Denis Bergamini morto il 18 novembre 1989 sulla statale 106, a Roseto Capo Spulico. Nel processo, in corso, è imputata Isabella Internò: ex fidanzata di Bergamini.

L’infortunio di Denis

Il primo teste ad essere escusso è il dottore Enrico Costabile, membro dello staff sanitario del Cosenza Calcio. Che ha riferito quanto di sua conoscenza in merito all’infortunio occorso a Bergamini. Il calciatore di Argenta si ruppe la tibia prima della gara con l’Udinese in seguito ad un contrasto di gioco con il compagno Giorgio Venturin. «Si è fatto male quando era seguito da molte squadre. Inizialmente era abbattuto ma poi dopo è tornato il combattente di sempre e addirittura tornò in campo prima dei tempi di recupero previsti», aveva raccontato in aula Gigi Simoni, ex portiere ed amico di Denis. Costabile racconta del recupero e delle terapie che hanno consentito al calciatore di ritornare in campo.

La (mancata) cessione al Parma

Nel luglio del 1989, il Parma di Nevio Scala punta tutto su Denis Bergamini. In sede di calciomercato, l’allora direttore sportivo del club gialloblù Giambattista Pastorello mette nel mirino il numero 8 rossoblù e dopo averlo corteggiato riesce a strappare il sì del suo procuratore, Bruno Carpeggiani. L’agente del giocatore di Argenta raggiunge Milano, sede del calciomercato, e incontra Pastorello dopo aver ricevuto indicazioni da Bergamini che aveva dato il via libera alla definizione del suo trasferimento al club emiliano. Carpeggiani trova un accordo con Pastorello, telefona a Denis e lo rende edotto sui termini del contratto: un triennale a partire da 150 milioni a stagione fino a 190 milioni circa. Cifre importanti a cui Denis non pare rinunciare e come conferma il suo agente – in aula – ormai «era proiettato verso la Serie A».
Chiusa la telefonata con il suo assistito, Carpeggiani raggiunge la sua stanza insieme a Pastorello per mettere nero su bianco l’accordo, ma fuori dalla porta trova i dirigenti del Cosenza che comunicano la fine delle trattative e la permanenza di Denis in rossoblù. Carpeggiani sorpreso dalle dichiarazioni dello staff cosentino, telefona nuovamente a Denis che conferma il passo indietro e confessa di averci ripensato. Non si vuole muovere da Cosenza. La squadra silana, aveva immediatamente contattato il calciatore chiedendo di rimanere in Calabria e mettendo sul piatto lo stesso ingaggio offerto dal Parma. Una permanenza in maglia rossoblù spezzata dalla tragica morte del calciatore.

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