CIVITA Civita è un comune del Pollino anche se rappresenta come una «bella terrazza», come dice il sindaco Alessandro Tocci, sullo Jonio. È territorio pedemontano ma a venti minuti dal mar Jonio. Fondato da cassanesi in fuga dai saraceni è la tre comunità storiche albanesi d’Italia, che ambisce ad essere riconosciuta come tale, come i francofoni o i germofoni. Proprio nei giorni scorsi, per rinsaldare l’amicizia con le origini, è giunto in visita il presidente della Repubblica d’Albania, Ilir Meta, accolto a Civita dal sindaco Tocci, riconfermato dalle urne il 26 maggio 2019.
Civita poggia la sua economia sul turismo, anche grazie ad una delle attrazione naturali più interessanti del sud Italia, il torrente Raganello, all’interno del quale da decenni si pratica il canyoning, il torrentismo.
Civita, quindi, è una vera e propria gemma, incastonata alle falde del Pollino ma con vista d’eccezione sullo Jonio. Ed è comunità per certi versi a sé stante con molte virtù e pochi problemi. Dal punto di vista ambientale può essere considerata, per esempio, “ricliclona” ormai da molti anni.
«Pur considerando che la competenza sui rifiuti è regionale – spiega il sindaco Alessandro Tocci al Corriere della Calabria – Civita è un piccolo comune e come tale certamente non può fornire nessuna soluzione alla gravosa problematica dei rifiuti. Dal 2014 il comune provvede alla gestione dei rifiuti in house, con proprio personale, facendo il “porta a porta”. Solo la raccolta del vetro viene fatta nelle apposite campane. L’emergenza la viviamo solo nel conferimento dei rifiuti, che è un problema per la quasi totalità dei Comuni della provincia di Cosenza e per gran parte dei Comuni calabresi. Con molta soddisfazione, posso sottolineare che sono otto anni consecutivi che Civita è “Comune riciclone”, cioè riesce a differenziare più del 65% dei rifiuti».
«Anche nei temi sanitari, per il momento, Civita è un’isola felice. Abbiamo la postazione di Guardia medica e l’ospedale a pochi chilometri. Sono a conoscenza del fatto che la situazione potrebbe, da un giorno all’altro, cambiare. In un recente incontro tra i sindaci del Pollino, infatti – sottolinea Tocci – è emerso che a causa della riduzione del personale medico, alcune guardie mediche potrebbero essere accorpate. Se questo dovesse accadere io sono pronto a fare le barricate per difendere questo servizio essenziale. La guardia medica a Civita serve sì alla comunità, ma soprattutto ai tanti turisti che ci onorano, nel corso di tutto l’anno, della loro presenza. Mi auguro, perciò, che il presidente Occhiuto, trovi il modo di potenziare il servizio delle guardie mediche invece di ridurlo».
«Anche Civita, essendo un Comune pedemontano, è interessato allo spopolamento. Un problema dovuto innanzitutto al calo delle nascite, alle migrazioni verso le città e altri luoghi che offrono più opportunità e migliori condizioni di vita. Noi, nonostante tutto, però, negli ultimi anni stiamo mantenendo quasi invariata la popolazione comunale. Il governo, ultimamente, per porre un freno a questa problematica, ha previsto una serie di finanziamenti per i “Comuni marginali”. Abbiamo ricevuto circa 130 mila euro e nei prossimi giorni pubblicheremo un avviso pubblico per chi intende trasferirsi o aprire un attività nel nostro Comune».
«Un freno allo spopolamento lo si potrebbe tirare anche con una fiscalità differenziata. Non possiamo avere a Civita le stesse imposte e le stesse tasse rispetto a quelle che si hanno nelle grandi città».
«I fondi previsti dal Pnrr possono essere un “toccasana” anche per i piccoli Comuni ma, purtroppo, si è aperta una feroce competizione, senza esclusione di colpi, tra i Comuni. A mio parere c’è il rischio reale e concreto che un ente locale più attrezzato possa ricevere più finanziamenti, mentre altri Comuni potrebbero non riceverne. Civita sta partecipando al bando della Rigenerazione Urbana insieme ad altri dodici comuni del territorio e al bando dei Cis, che riguardano le minoranze linguistiche, insieme ad Acquaformosa e Frascineto. Sono progetti che, se dovessero andare a buon fine, ci permetteranno sicuramente di dare una nuova e diversa immagine del paese e, soprattutto, di offrire nuove opportunità, non solo occupazionali, ai nostri concittadini».
Il prodotto interno lordo di Civita si basa sul turismo. «Viviamo quasi esclusivamente di turismo. Un turismo ambientale, etnico, storico, culturale, religioso. Abbiamo circa trenta b&b, una mezza dozzina di ristoranti aperti tutto l’anno. Vantiamo la grande “attrazione” del belvedere e soprattutto quella del ponte del diavolo, che è collegato alle Gole del Raganello. Adesso, con le Gole del Raganello sottoposte a sequestro probatorio, stiamo investendo per la creazione di aree attrezzate. Ma il nostro obiettivo è quello di riaprirle in sicurezza, il più presto possibile, almeno per un tratto. Abbiamo già ottenuto un finanziamento regionale che prevede un primo intervento, sia per quanto attiene la realizzazione delle aree attrezzate che per la messa in sicurezza del primo tratto delle Gole».
In politica, Alessandro Tocci non crede che sulla piana gravino deficit di rappresentatività, anzi. «Non credo affatto che la Sibaritide e in special modo la città guida del territorio, Corigliano Rossano, siano mal rappresentati nelle istituzioni politiche. Quest’area, infatti, vanta deputati e senatori, diversi consiglieri regionali e anche consiglieri provinciali».
Il sindaco di Civita non entra nella disputa sulle elezioni provinciali e democraticamente si affida a Rosaria Succurro, eletta presidente. «È’ lei adesso la presidente della nostra Provincia per i prossimi 4 anni».
Martedì scorso Civita ha ospitato il Presidente della Repubblica d’Albania, Ilir Meta. «La comunità di Civita, con la visita e la partecipazione alle nostre “Vallje” del presidente della Repubblica d’Albania, Illir Meta, ha vissuto una giornata storica e indimenticabile. Non è stata la prima volta che un presidente della Repubblica d’Albania visita Civita. Era accaudto nel 2015 con l’allora presidente Bujar Nishani. Quest’anno, grazie all’intercessione dell’ambasciatrice Anila Bitri Lani, che conosco personalmente, e del console italiano d’Albania, Aldo Marino, che ringrazio a nome mio e dell’intera comunità civitese per quanto hanno fatto, abbiamo ricevuto il presidente Meta. Una visita molto importante per il futuro delle comunità arbereshe presenti in Italia. Ho chiesto espressamente al presidente Meta di voler intercedere col Ministro degli Esteri e il Governo italiano per ottenere il tanto agognato riconoscimento che aspettiamo da più di 500 anni da parte del governo italiano: essere, cioè, cittadini italiani, ma riconosciuti anche come cittadini d’Albania».
Per Tocci, dunque, le origini sono sacre. «Come cittadini arbëreshë abbiamo chiesto al presidente Meta un concreto aiuto per tutelare l’esistenza e la resistenza della nostra cultura. Vorremmo che anche per noi ci fossero quelle “tutele” riconosciute dal governo italiano alle popolazioni francofone della Valle d’Aosta e germanofone del Tirolo. Il presidente Meta, nel corso dell’incontro nell’aula consiliare, ha conferito al professore Vincenzo Bruno, di Civita, l’onorificenza di “Cavaliere dell’ordine Skanderbeg” per aver dedicato, da sempre, i suoi studi e la sua opera alla tutela e alla valorizzazione delle nostre tradizioni». (l.latella@corrierecal.it)
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