COSENZA Nessun illecito commesso nella gestione dell’emergenza Covid e neanche sulla individuazione delle categorie dei soggetti da vaccinare in via prioritaria. «Il fatto non sussiste» per il gup del Tribunale di Paola, Alfredo Cosenza. Che ha assolto (solo per queste ipotesi di reato) l’ex direttore sanitario dello Spoke Ospedaliero di Cetraro-Paola, Vincenzo Cesareo, finito al centro di una inchiesta della Procura di Paola.
La corposa memoria difensiva presentata dagli avvocati dell’ex manager, Riccardo Rosa e Daniela Tribuzio, ha convinto il giudice per le indagini preliminari a decidere il rinvio a giudizio “solo” per il presunto reato di abuso d’ufficio e per l’utilizzo improprio dell’auto di servizio di proprietà dell’Asp di Cosenza. Secondo i legali, la «contestazione di una presunta violazione del Decreto del Ministero della Salute del 2 gennaio 2021, sulla individuazione delle categorie dei soggetti da vaccinare in via prioritaria, non integra l’elemento materiale del reato richiesto sotto un duplice profilo. La lamentata violazione attiene certamente a norme di rango secondario». Il medico si era guadagnato l’attenzione dei media per la “frase cult” – oggetto di intercettazione – con la quale confessava ad un amico, nel momento più delicato della diffusione del virus e con pochi tamponi a disposizione, di portare «tutti, tutti… anche i gatti», per loro i tamponi sarebbero stati disponibili.
Secondo quanto sostenuto dagli avvocati, «nel piano strategico nazionale dei vaccini adottato dal Ministero il 2 gennaio 2021, nella sezione dedicata ai “valori, principi e categorie prioritarie”, si riconosce espressamente come il contenuto del documento siano delle “raccomandazioni su gruppi target a cui offrire la vaccinazione…[che] saranno soggette a modifiche e verranno aggiornate in base all’evoluzione delle conoscenze e alle informazioni su efficacia vaccinale e/o immunogenicità in diversi gruppi di età e gruppi di rischio…». Il Decreto del Ministro della Salute suggerisce delle linee di indirizzo per la definizione di «un piano strategico per la vaccinazione contro il Covid-19 all’insegna dei principi di equità e non discriminazione, ma che non può che lasciare margini di discrezionalità nella effettiva predisposizione ed applicazione da parte degli operatori sanitari chiamati a gestire l’emergenza dei contagi». (f. b.)
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