REGGIO CALABRIA Ha ringraziato più e più volte i suoi collaboratori e la sua squadra. «Risponderò a tutte le domande, tranne che a una. Abbiamo già dedicato troppo tempo a quel gesto vile accaduto tempo fa, perché per me è ormai già passato tanto tempo». È visibilmente commosso Francesco Cannizzaro nel primo incontro pubblico dopo l’intimidazione avvenuta la sera del 23 agosto a Reggio Calabria, quando tre colpi di pistola calibro 38 hanno raggiunto la vetrata della segreteria politica del deputato di Forza Italia ricandidato alle elezioni politiche del 25 settembre per il collegio uninominale Reggio-Locri. All’interno dei locali, a pochi passi dalla sede del Consiglio regionale della Calabria, era in corso una riunione politica a cui stava partecipando lo stesso Cannizzaro e alcuni suoi collaboratori, ma fortunatamente nessuno è rimasto ferito. I responsabili dell’accaduto non avrebbero ancora un volto e un nome. Sul caso continuano le indagini degli inquirenti. «Spero che vengano assicurati alla giustizia». Cannizzaro non aggiunge altro nella conferenza stampa organizzata proprio all’interno della sede della sua segreteria politica a Reggio per presentare la sua candidatura alla Camera. Accanto a lui il presidente della Regione Roberto Occhiuto, che lo ha definito «uno straordinario parlamentare e un amico», ed ha espresso ancora una volta la sua solidarietà al deputato azzurro rivolgendo, in particolare, un pensiero «ai suoi familiari e ai collaboratori».
«Forza Italia è l’unico partito che dà risposte al territorio». Ne è sicuro Francesco Cannizzaro. «La Calabria – ha sottolineato – ha bisogno di una squadra che si è formata unita e forte». Il deputato ha, quindi, presentato i 150 amministratori che hanno aderito al partito, tra loro anche il sindaco di San Luca Bruno Bartolo. «Sono orgoglioso – ha detto – che il sindaco di San Luca, considerata da molti la capitale della ‘ndrangheta e dove tanti sono andati a fare passerelle, abbia deciso di aderire a Forza Italia e al nostro progetto politico».
Il desiderio, afferma il deputato di Forza Italia, «è quello di tornare alla Camera per portare le istanze della Calabria e di Reggio». Ed è proprio la Città di Reggio Calabria la protagonista dei discorsi di Cannizzaro, che ricorda «gli errori» fatti alle scorse comunali, quando a vincere fu ancora una volta Giuseppe Falcomatà, arrivato al ballottaggio con il candidato di centrodestra Antonino Minicuci.
«Come si può lasciar morire questo territorio così?», ha detto Cannizzaro, che ha aggiunto: «Dobbiamo dare al più presto dignità a questa terra e a questa provincia. Noi dobbiamo dare ai cittadini reggini una guida autorevole e credibile». Un riferimento alle comunali reggine anche dal presidente della Regione. «Vorrei – ha detto Occhiuto – che questa campagna elettorale sia la prova generale di altre campagne elettorali che devono vederci vittoriosi».
E poi sul finale gli elogi alla guida a trazione Occhiuto. «In soli otto mesi abbiamo avuto tante soddisfazioni», ha sottolineato Cannizzaro, che ha parlato dell’impegno del governatore, in particolare, in materia di incendi, depurazione e sanità. «Non abbiamo la bacchetta magica, ma continuiamo a lavorare nonostante gli attacchi», ha sottolineato Occhiuto che ha parlato delle ragioni che lo hanno spinto a reclutare 500 medici cubani negli ospedali calabresi e degli «interessi» che con questa decisione avrebbe toccato, riprendendo il discorso fatto oggi in Consiglio regionale. «È un modello che sarà copiato in altre regioni d’Italia», ha commentato Cannizzaro.
Fuori dalla sede della segreteria politica del deputato azzurro, la protesta di un gruppo di tirocinanti. «Siamo qui per rivendicare i nostri diritti e per avere delle risposte», hanno detto. Sullo striscione esposto (e poi rimosso), la scritta: «Il lavoro è un diritto che va tutelato e ricompensato. Basta formazione». (redazione@corrierecal.it)
Di seguito i nomi dei 150 amministratori che hanno aderito a Forza Italia
x
x