STOCCOLMA Due esplosioni sono state registrate nel Mar Baltico, vicino ai gasdotti Nord Stream 1 e 2, dove sono state registrate tre fughe di gas. Lo ha riferito l’Osservatorio sismico svedese, citato dalla televisione Stv, secondo cui la prima esplosione è stata registrata ieri alle 2.03 e la seconda alle 19.04.
Intanto il governo tedesco non esclude che gli improvvisi cali di pressione nei gasdotti Nord Stream 1 e 2 siano stati causati da un attacco, volto a colpire l’infrastruttura del gas dell’Ue e a creare incertezza sui mercati europei di questa fonte di energia. È quanto il settimanale “Der Spiegel” afferma di aver appreso da fonti informate della questione.
Il possibile sabotaggio ha interessato tre delle quattro tubature complessive dei due gasdotti tra Russia e Germania attraverso il Mar Baltico.
Il Nord Stream non è mai entrato in funzione, perchè il governo tedesco ha sospeso la relativa autorizzazione a seguito del riconoscimento da parte della Russia dell’indipendenza dall’Ucraina delle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, nel Donbass. Operativo dal 2011, il Nord Stream 1 è stato chiuso dalla Russia all’inizio di settembre, nel contesto del confronto tra Mosca e Ue sullo sfondo della guerra in Ucraina. Ora, la capacità delle due infrastrutture e’ crollata a zero.
Per “Der Spiegel”, se si trattasse di un sabotaggio, «soltanto un attore statale» potrebbe esserne l’autore data la complessità tecnica dell’operazione.
Al riguardo, la Polonia ha accusato la Russia di aver messo in atto una provocazione. A sua volta, il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov ha risposto che «non si puo’ escludere nulla» quando gli è stato chiesto quale potesse essere la causa dei guasti al Nord Stream 1 e al Nord Stream 2. Intanto, le autorità della Danimarca hanno individuato tre perdite di gas nei tratti dei gasdotti presso l’isola di Bornholm.
Nel caso del Nord Stream 1, una fuoriuscita si trova nelle acque danesi e l’altra in quelle della Svezia. La perdita del Nord Stream 2 è nel tratto di Baltico sotto sovranità della Danimarca, che ha istituito una zona di sicurezza interdetta alla navigazione presso Bornholm.
La societa’ che opera il Nord Stream 1, Nord Stream AG, ha comunicato che le indagini sulle origini dei guasti sono ancora in corso e nonè possibile fornire informazioni sull’entità di eventuali danni. Secondo Nord Stream 2 AG, l’operatore dell’altro gasdotto, le tubature sono state posate in modo tale che è altamente improbabile danneggiare contemporaneamente più linee.
Le autorità danesi e tedesche hanno reso noto che i guasti al Nord Stream 1 e al Nord Stream 2 non hanno avuto alcun impatto sulla fornitura di gas, poiché i gasdotti non erano stati utilizzati di recente. Secondo “Der Spiegel”, ciascuna delle due linee del Nord Stream 2 dovrebbe contenere circa 135 milioni di metri cubi di gas Per il Nord Stream 1, il dato è di 190 milioni. In totale, si tratta di circa 500 milioni di metri cubi di gas.
Sul mercato si registrano le tensioni e infatti il prezzo del gas al Ttf di Amsterdam, riferimento per il mercato del Vecchio continente, risale dopo quattro giorni di cali: si impenna fin quasi a 195 euro al megawattora, a metà giornata, 12 punti percentuali in più della vigilia.
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