Ho aperto una nuova rubrica che potete leggere sul Corriere della Calabria legata all’estate delle persone che hanno da raccontare. Ho iniziato da Giovambattista Caligiuri, politico “berluscones” di lungo corso. Mi ha molto colpito il passaggio della chiacchierata in cui dichiara che: «Governare la Calabria è molto difficile se non impossibile».
La risposta ha la stessa allitterazione di «Governare gli italiani non è difficile, è inutile» aforisma di difficile attribuzione (Mussolini, Giolitti, Churchill) ma di inquietante pessimismo politico. La conclusione del due volte presidente della Calabria svela il fallimento di un progetto politico che ha governato la Regione con 5 uomini e una donna. Storie diverse ma poco ribaltanti. Da sinistra non è andata certo meglio. Secondo Caligiuri «La migliore Calabria sta fuori dalla Calabria».
A Caligiuri voto “otto” per sincerità. Alla Calabria e ai calabresi voto “cinque” per incapacità collettiva a prendere il proprio destino in mano.
***
È morto Otello Profazio. Tommaso Labate, giornalista del Corsera (“La migliore Calabria sta fuori dalla Calabria”) ha scritto su Twitter: «Per la Calabria, oggi, è come quando in Francia morì Edith Piaf». Giusto, ma quando la cantante venne meno il mondo intero guardò alla Francia. L’Italia, in larga parte, ha ignorato Profazio, figurarsi la sua Calabria.
Su gran parte dei giornali neanche una breve (Voto “zero” ai capiservizi di spettacolo). Poche le eccezioni. Mirabile Federico Vacalebre sul Mattino impeccabile per conoscenza musicale e crossover sociale (voto dieci). Anche perché Otello parlava al Sud con la sua musica polemica contro ogni potere. Bello anche il tombeau di Vincenzo Rosario Spagnuolo su Avvenire, omaggio al cuntastorie di un giornalista calabrese a Roma (La migliore Calabria sta fuori della Calabria). Voto “dieci” per l’attualità del “Qua si campa d’aria”. Pezzo definitivo quello di Vincenzo Bonaventura su Gazzetta del Sud filologicamente ineccepibile da parte di chi riceveva e impaginava le Profeziate su quel giornale. Un “dieci” a Peppe Voltarelli che con il suo riuso di Otello permise l’assegnazione del Premio Tenco. Qui si campa d’aria ancora. Ad Otello più che un voto cento piante di quel peperoncino che portava sempre in tasca.
***
Ha scritto molto bene di Profazio Pino Nano. Ma voglio segnalare anche il suo monumentale articolo di denuncia sulla Biblioteca civica di Cosenza. Voto tre ai numerosi responsabili di questo disastro che più passa il tempo più diventa di difficile soluzione. Ne ha dato voce anche il giornalista Enzo Arcuri riportando la preoccupazione di Franco Abruzzo da Milano (grande penna calabrese del Sole 24 ore e autorità delle vicende ordinistiche italiane) per le sorti della Biblioteca. Leggo anche che il senatore Irto è primo firmatario di un disegno di legge per promuovere la lettura in scuole e ospedali a difesa del libro di carta. Non potevano mancare la richiesta di “un tavolo” al Ministero e un Piano Triennale. Nobile proposta questo vasto programma di valorizzazione dei volumi. Ma un “tavolo” al ministero non sarebbe meglio occuparlo per risolvere la questione della Biblioteca civica di Cosenza?
***
Grazie a Bruno Giurato (altro esponente della migliore Calabria che sta a Milano come giornalista e comunicatore) finalmente un articolo di denuncia su un giornale nazionale, Domani, sulla trasversale Jonio-Tirreno in provincia di Reggio Calabria che chiuderà per lavori di ristrutturazione per almeno 20 mesi a partire dal prossimo dicembre. Una decisione imposta dall’Anas in modo verticistico e coloniale. Una follia. All’Anas voto “tre” . Si è fatta notare la sindaco di Siderno, Mariateresa Fragomeni: «Si sono temporaneamente affrontate le carenze di organico con i medici cubani: magari, se si può, il presidente Occhiuto chiami qualche grande ditta giapponese per rifare tutta la Jonio-Tirreno in pochi mesi, il Governo assuma decisioni straordinarie e che so, valuti di utilizzare il genio militare». Brava sindaco. Un po’ di sana indignazione. Voto “otto”.
***
Stazione di Lamezia Terme. I lavori di realizzazione dell’ascensore presso il binario 1 non saranno realizzati e si sta progettando un intervento ex novo con inizio dei lavori, probabilmente, nel secondo semestre del 2024. Grandi difficoltà per disabili e anziani, persino per i passeggeri del treno bianco di Lourdes non fatti scendere al più comodo binario. Più che un voto ai responsabili un contrappasso da Inferno dantesco.
***
Marina di Gioiosa, depuratore fermo, i liquami sversano nel Torbido. È divieto di balneazione. In Calabria il 58% dei punti campionati da Goletta Verde lungo le coste è oltre i limiti di legge secondo Legambiente. Arpacal sostiene il contrario. “Legalità Democratica” promette di citare «in giudizio Legambiente Goletta Verde, per danni all’immagine, sulle notizie riguardanti lo stato di salute del mare calabrese». Una commedia dell’assurdo. Voti a nessuno e chiediamo un chiarimento scientifico, autorevole, terzo.
***
Mostra del cinema di Venezia. Due registi calabresi in concorso, nelle sezioni Orizzonti e Settimana della Critica. Aldo Iuliano che presenta “Dive”, Antonio La Camera, regista del cortometraggio “Las memorias perdidas del los àrboles“. Ci sarà anche “Semidei”, docufilm di Fabio Mollo sui Bronzi di Riace prodotto da Palomar con il contributo di Regione Calabria e Film commission, che sarà presentato all’interno delle Giornate degli Autori. Una Calabria di fuori e dentro che lavora a raccontare bene. Niente voti. “Tanta merda” come si dice in modo augurale nel mondo dello spettacolo. (redazione@corrierecal.it)
x
x