ROMA La campagna pubblicitaria Open to Meraviglia è al centro di nuove polemiche. Questa volta, però, la situazione sembrerebbe più critica. Perché ad interrogarsi sulla legittimità dell’operazione promossa dal ministro del turismo Daniela Santanchè è direttamente la Corte dei Conti. Secondo quanto riporta Repubblica, la Procura avrebbe deciso di aprire un fascicolo sulla campagna costata 140 mila euro e che prevedeva la promozione del Belpaese nel mondo tramite la discussa figura della Venere social.
Promozione che, secondo le opposizioni, si sarebbe rivelata un flop. Come dimostrerebbe l’assenza di aggiornamenti sui profili social della campagna per circa due mesi, proprio nel periodo di maggior turismo in Italia. Già a maggio il Codacons aveva presentato un esposto per avere chiarimenti, così come Riccardo Magi, esponente di +Europa, aveva intimato di denunciare la campagna per possibile danno erariale. Ora ad intervenire è la Procura della Corte dei Conti, guidata dal procurato regionale del Lazio Pio Silvestri.
Nel frattempo, con un post di ieri sera, la Venere influencer è tornata sui social. «So bene che avete sentito la mia mancanza e mi fa piacere sapere che vi siate così tanto preoccupati per me» si legge nel post. «Ecco la verità: avevo promesso di portare le bellezze della nostra Italia in giro per il mondo e così ho fatto». Parole che riprendono quelle del Ministero, che nelle settimane scorse aveva chiarito: «Si tratta di una scelta ponderata per dare maggior traffico al sito Italia.it». Dunque, solamente un periodo di pausa: «La Venere tornerà protagonista».
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