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QUARTA PARETE | Gli accordi tra Italia e Albania sui migranti. «Le persone non sono pacchi postali»

La gestione dei flussi migratori al centro del nuovo appuntamento della rubrica settimanale di Paride Leporace, in onda su L’altro Corriere Tv

Pubblicato il: 08/11/2023 – 15:12
QUARTA PARETE | Gli accordi tra Italia e Albania sui migranti. «Le persone non sono pacchi postali»

LAMEZIA TERME Ci sono gli accordi stipulati tra Italia e Albania sulla gestione dei flussi migratori al centro della nuova puntata di Quarta Parete, rubrica settimanale a cura di Paride Leporace in onda su L’Altro Corriere Tv alle 14:40, dopo il tg. «In Albania dovremmo trasferire, io dico deportare, i migranti che vengono salvati in mare dall’Italia», dice Leporace, che parla di quello siglato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni con il primo ministro albanese Edi Rama come di un «accordo complesso». L’Italia rimpatria ogni anno 4.600 migranti, con il protocollo d’intesa ne traferirà ben 36mila in due centri in Albania. Un compito arduo. «Il provvedimento ricorda molto quello della Gran Bretagna che voleva attuare la stessa politica trasferendo i suoi migranti in Ruanda. Va detto – rileva Leporace – che il presidente dell’Albania ha precisato: se l’Italia non riesce a rimpatriare i migranti, i migranti tornano in Italia».

In Calabria esistono 31 comuni che sono nati sulla grande emigrazione del 1500, quando gli albanesi fuggirono perché il loro paese era stato invaso dalla Turchia. «Si chiama Arberia e dopo secoli noi siamo integrati con questi nostri fratelli ormai calabresi, ma anche Arbëreshë», spiega Leporace, che parla dell’iniziativa di Giovanni Manoccio, già sindaco di Acquaformosa e presidente dell’associazione “Don Vincenzo Matrangolo”: «Un paese con poche anime, che con la sua politica di accoglienza, ha fatto rivivere Acquaformosa e non solo rivitalizzando il paese. Bene ha fatto Manoccio a scrivere al presidente albanese ricordano che le politiche di integrazione stridono con il fatto di deportare delle persone». Sarebbe importante – dice Leporace – «immedesimarsi per pochi minuti nella vita di una persona che fugge da guerre e carestie. Le persone non sono pacchi postali, non è un buon provvedimento».

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