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Bankitalia: «Più 600 euro anno dal taglio del cuneo»

L’Istat invece stima una decontribuzione pari in media a 1.112 euro annui per ciascuna famiglia e a 800 euro a livello individuale

Pubblicato il: 13/11/2023 – 21:14
Bankitalia: «Più 600 euro anno dal taglio del cuneo»

ROMA Il taglio del cuneo fiscale e contributivo – il cuore della legge di bilancio, che pesa per 11 miliardi di euro sul provvedimento – è stato al centro delle audizioni in Senato sulla legge di bilancio. Bankitalia valuta un “obiettivo importante” la conferma nel 2024 del taglio per i redditi fino a 35mila euro ma invita il governo a trovare “un orientamento al provvedimento nel medio termine”. Le stime di via Nazionale presentate in audizione in Senato parlano di una media di 600 euro in più in busta paga il prossimo anno per le famiglie interessate dal combinato del taglio del cuneo e l’avvio della riforma degli scaglioni Irpef. L’Istat invece stima una decontribuzione netta pari in media a 1.112 euro annui per ciascuna famiglia e a 800 euro annui a livello individuale. Il taglio del cuneo, rileva inoltre l’Istat, “interessa circa 12 milioni di famiglie (oltre il 45% del totale), in circa il 25% dei casi i destinatari dell’intervento sono due o piu’ membri della famiglia”. Confindustria intanto approva la scelta fatta dal governo di puntare al sostegno dei redditi medio bassi ma boccia quella che definisce la “sostanziale assenza di strategia per la crescita” sottolineando la mancanza di investimenti a sostegno delle imprese. Mentre la Corte dei conti legge la manovra come un “sentiero molto stretto in cui devono trovare un difficile equilibrio spinte ed esigenze diverse”, dove per reperire risorse sara’ fondamentale “sostenere la lotta all’evasione e attuare il Pnrr”. Critici sul testo della manovra i Comuni, Provincie e Regioni, che vedono i servizi al cittadino messi a rischio dai tagli agli enti locali. Domani, nell’ultimo giorno di audizioni a Palazzo Madama, verranno ascoltati l’Upb e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Poi la Commissione si riunira’ per stabilire il termine per la presentazione degli emendamenti, con il governo che dovrebbe produrre un testo a modifica parziale delle norme sulle pensioni, vista la contrarieta’ di alcune categorie a partire dai medici che denunciano la decurtazione dell’assegno mesile

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