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La Corte d’appello di Lione ha respinto la richiesta di scarcerazione di Edgardo Greco

Rigettato il ricorso del legale dell’ex membro della ‘ndrangheta cosentina. La Cassazione aveva negato l’estradizione

Pubblicato il: 08/02/2024 – 11:31
di Fabio Benincasa
La Corte d’appello di Lione ha respinto la richiesta di scarcerazione di Edgardo Greco

COSENZA La Corte d’appello di Lione ha respinto la richiesta di liberazione di Edgardo Greco ex membro della ‘ndrangheta arrestato a febbraio a Saint-Etienne (Qui la notizia). La decisione è arrivata questa mattina e il suo difensore, l’avvocato David Metexas, farà ricorso in Cassazione. Lo scorso 16 gennaio, la Corte di Cassazione francese si era pronunciata sull’estradizione di Greco, negandola e ammettendo il ricorso su un vizio procedurale legato alla composizione della camera d’inchiesta della Corte d’appello di Lione, eccepito dal legale dell’ex latitante calabrese. Il legale aveva chiesto l’immediato rilascio del suo assistito., ma oggi la Corte d’appello di Lione ha respinto il ricorso. Sulla vicenda giudiziaria di Greco, il colosso Netflix ha annunciato la possibilità di realizzare una serie tv.

La reazione dell’avvocato

L’avvocato Metaxas ha affidato ad un sito francese il commento dopo l’odierna decisione della Corte d’appello di Lione. «Il mio cliente è in carcere da un anno, denunciamo questa procedura che è rimasta allo stesso punto da un anno, ci sono termini ragionevoli». Il legale si dice fiducioso considerato che «La Corte di cassazione ha già annullato una decisione della corte d’appello di Lione, potrà farlo due volte». L’avvocato Metaxas descrive il suo assistito come un uomo «fatalista» e ricorda che «non ha legami con l’Italia dove rischia l’ergastolo, va ricordato che ha comunque 64 anni, c’è il rischio di passare tutta la fine della sua vita dietro le sbarre».

Chi è Edgardo Greco

Edgardo Greco, viveva in Francia come pizzaiolo sotto falso nome (Paolo Dimitrio) dopo una condanna per duplice omicidio, si è sempre dichiarato innocente. La pena dell’ergastolo a carico di Greco si riferisce al duplice omicidio di Stefano Bartolomeo e Giuseppe Bartolomeo commesso a Cosenza il 5 gennaio 1991 e per il tentato omicidio di Emiliano Mosciaro avvenuto a Cosenza il 21 luglio 1991, maturato nell’ambito della guerra di mafia, fra la cosca sinteticamente definita “Pino-Sena e quella sinteticamente definita “Perna-Pranno”, che ha insanguinato il territorio cosentino nei primi anni 90.«Ero presente nel posto sbagliato al momento sbagliato», ha sostenuto in un’intervista rilasciata al quotidiano locale Actu Saint-Etienne.
 (f.benincasa@corrierecal.it)

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