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Il Pugliese-Ciaccio come farmacia privata e interventi “abusivi” pagati in contanti

Le accuse della Procura di Catanzaro nei confronti di un medico, aiutato da due infermieri e un imprenditore: 700 euro per operare un occhio

Pubblicato il: 27/02/2024 – 15:19
di Giorgio Curcio
Il Pugliese-Ciaccio come farmacia privata e interventi “abusivi” pagati in contanti

CATANZARO Avrebbe utilizzato il suo studio medico privato, adibendo un locale a sala operatoria, in assenza di autorizzazione. E poi, insieme agli altri due infermieri, avrebbe chiesto 700 euro in contanti per ogni intervento chirurgico di cataratta per ciascun occhio, «impiegando il materiate del l’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio, di cui si erano appropriati indebitamente». Ma non solo: a un paziente avrebbero anche chiesto il versamento di ulteriori 200 euro per l’acquisto della lente intraoculare da impiantare. Lente acquistata da una azienda, la “Emmegi” tramite bonifico e, a fronte del pagamento tracciabile, la ditta fornitrice emetteva fattura che tuttavia recava nella descrizione altro oggetto, laddove la lente era di proprietà dell’azienda ospedaliera.

L’inchiesta della Procura di Catanzaro

È uno dei casi più emblematici ricostruiti dagli inquirenti della Procura della Repubblica di Catanzaro. I protagonisti sono Marco Scicchitano, Anna Rita Procopio, Riccardo Sperlì e Maurizio Gigliotti. Il primo, dirigente medico presso il reparto di oculistica dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, gli altri due quali infermieri professionali assegnati allo stesso reparto, e l’ultimo quale amministratore dell’azienda “Emmegi Hospital srl”, con sede a Cosenza, operante nella fornitura di servizi e prodotti nel campo specifico dell’oftalmologia. Per i quattro la Procura del capoluogo aveva chiesto gli arresti domiciliari mentre il gip ha concesso solo la sospensione e il divieto di esercitare l’attività imprenditoriale.

L’attività parallela

Così come scrive il gip nell’ordinanza, l’inchiesta della Procura di Catanzaro ha consentito di appurare come il dottor Scicchitano, medico dell’ospedale Pugliese Giaccio di Catanzaro, «svolgesse parallelamente all’attività ospedaliera anche quella imprenditoriale-abusiva di chirurgo oculista, operando presso una sala operatoria nel suo studio medico privato a Catanzaro, utilizzando farmaci, dispositivi e strumenti sottratti all’azienda ospedaliera di Catanzaro. Scicchitano, inoltre, secondo la Procura avrebbe «effettuato attività sanitaria ospedaliera e imprenditoriale eseguendo visite private intramoenia in ospedale» durante il turno di servizio o interventi chirurgici in regime di intramoenia allargata (e quindi presso uno studio privato), in entrambi i casi senza poi versare all’azienda sanitaria alcuna somma.

L’ospedale come farmacia privata

Secondo l’accusa – così come riportato ancora dal gip nell’ordinanza – di fatto l’ospedale “Pugliese-Ciaccio” – almeno negli ultimi anni – ha funzionato come una specie di “farmacia privata” per alcuni medici che svolgono l ‘attività sanitaria anche privatamente, rappresentando, di fatto, «l’esclusiva e/o comunque prevalente fonte di approvvigionamento di tutto materiale occorrente all’esecuzione di prestazioni anche operatorie da parte del medico-imprenditore». Dall’attività investigativa sarebbe emerso, inoltre, che il medico Scicchitano abbia indotto i pazienti a «scegliere di effettuare un intervento chirurgico presso il suo studio privato», spiegando che, altrimenti, avrebbero dovuto «attendere molto tempo per poter espletare il medesimo intervento presso l’ospedale Pugliese-Ciaccio». Inoltre, riporta il gip nell’ordinanza, in ben tre circostanze il sanitario avrebbe impiantato delle lenti oculari – costituenti materiale ospedaliero, di cui si era impossessato per fini privati, ad alcuni suoi pazienti, facendo figurare tali dispositivi medici come «fomiti direttamente ai beneficiari medesimi dalla ditta “Emmegi Hospital srl”, con sede a Cosenza, amministrata da Maurizio Gigliotti». (g.curcio@corrierecal.it)

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