PALERMO Il boss Matteo Messina Denaro continua a essere «venerato e protetto anche dopo la sua morte». Lo scrive nella misura cautelare dei tre insospettabili ritenuti fiancheggiatori del boss morto l’anno scorso il gip di Palermo, Alfredo Montalto. «Il gravissimo grado di complicità» degli arrestati, tra cui un architetto e un tecnico radiologo, «con il capo riconosciuto dalla mafia trapanese – scrive il gip – venerato e protetto anche dopo la sua morte, sono tutti indici che consentono di ritenere certa la conoscenza da parte dei medesimi indagati di ulteriori persone, dinamiche attinenti alla sfera più riservata e delicata della latitanza di Messina Denaro».
x
x