REGGIO CALABRIA «È un progetto che al netto delle presentazioni fatte dal Governo, dai ministri, dagli organismi politici, è carente sotto tanti punti di vista». Così ai microfoni del Corriere della Calabria il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà all’indomani della pubblicazione del documento di 42 pagine con il quale la Commissione Via e Vas del Ministero dell’Ambiente si è espressa sul progetto del Ponte sullo Stretto chiedendo ben 239 integrazioni. «Non ci ha sorpreso – spiega il sindaco metropolitano – perché le osservazioni fatte dal Ministero dell’Ambiente sono in parte quelle che già la Città Metropolitana con i suoi uffici di mobilità, di ambiente, di tutela del paesaggio e di trasporti aveva già fatto».
Si tratta, spiega ancora il primo cittadino di «un punto che va sicuramente approfondito, perché noi abbiamo sempre mantenuto un atteggiamento e una posizione molto laica da rappresentanti delle istituzioni rispetto al tema del Ponte sullo Stretto, ma è del tutto evidente che qualcosa in più rispetto a quello che noi sapevamo non è stata detta e non è stata chiarita, l’argomento si sposta da un aspetto prettamente politico a un aspetto tecnico e se un’opera parte senza quelli che sono pareri obbligatori o comunque autorizzazioni obbligatorie previste dalla legge sicuramente non parte nel migliore dei modi».
Ieri si è aperta la Conferenza dei servizi. «Abbiamo i nostri appunti – ha spiegao Falcomatà – su tutto ciò che manca rispetto a questo progetto. Intanto manca una verifica rispetto agli effetti della modifica del litorale e delle coste con la realizzazione del ponte. Noi non sappiamo se ci sarà l’erosione costiera o se ci sarà, che tipo di misure per il ripascimento vengono adottate. Non ci sono valutazioni e non ci sono attività rispetto alla realizzazione di una metropolitana di superficie dal lato calabrese, a differenza invece di quanto è previsto sulla parte siciliana. Noi abbiamo proposto non soltanto la realizzazione di questa metromare ma anche la ripresa di ulteriori infrastrutture stradali che invece adesso sono rimaste incompiute. Penso ad esempio alla Bovalino-Bagnara che ridurrebbe tantissimo i tempi di attraversamento delle nostre strade ma consentirebbe di ripopolare e rianimare comuni che purtroppo stanno andando verso la desertificazione. Nella parte progettuale non è previsto nulla rispetto alla parte di attraversamento ferroviario, e quindi è un progetto che al netto delle presentazioni fatte dal Governo, dai ministri, dagli organismi politici è carente sotto tanti punti di vista. Quindi aspettiamo risposta rispetto a queste osservazioni». (m.ripolo@corrierecal.it)
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