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Il Pnrr per ridurre i divari di genere e generazionali, in affanno gli enti locali calabresi

La relazione semestrale della Corte dei Conti: nella nostra regione l’avanzamento dei progetti per giovani e donne a fine 2023 era al 16%

Pubblicato il: 19/05/2024 – 12:37
Il Pnrr per ridurre i divari di genere e generazionali, in affanno gli enti locali calabresi

ROMA Gli enti territoriali calabresi ancora in ritardo nella realizzazione dei progetti del Pnrr dedicati ai giovani e alle donne. Lo evidenzia la Corte dei Conti nella relazione semestrale con la quale l’Istituto riferisce al Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr al termine del 2023: la relazione, curata dalle sezioni riunite in sede di controllo della magistratura contabile, è stata presentata ufficialmente nei giorni scorsi. Nel Pnrr – scrive in generale la Corte dei Conti – «possono essere indentificate 61 misure rivolte alla riduzione dei divari di genere e generazionali, di cui 39 aventi impatto sui giovani, 14 sulle donne e 8 su entrambi. A tali misure, dopo la revisione del dicembre 2023, è riconducibile una dotazione finanziaria complessiva di 41,3 miliardi, sull’intero periodo 2020-2026. L’attuazione appare pressoché in linea con i programmi».

«A febbraio 2024 – prosegue la Corte dei Conti – i progetti già finanziati ammontavano a 28,3 miliardi (il 68,5 per cento). La distribuzione dei progetti, rapportati alla popolazione target, risulta rispondente alle esigenze dei territori, con una maggior concentrazione nel Mezzogiorno, dove i divari di genere e tra generazioni risultano più elevati. I progetti relativi alla sola realizzazione dei lavori pubblici hanno assorbito finanziamenti per 12,6 miliardi. Per tali iniziative risultano bandite gare per 6,4 miliardi, e sono state aggiudicate gare per 3,6 miliardi. In generale, tuttavia, le procedure appaiono andare più a rilento nel Mezzogiorno ed in alcune regioni del Centro». Se si guarda invece all’avanzamento dei progetti per tipologia di soggetto attuatore, emerge per la Corte dei Conti «una percentuale di avanzamento molto elevata per i progetti attuati da Istituti o enti di ricerca (93,4 per cento) e dai ministeri o da dipartimenti della Presidenza del Consiglio dei ministri (66,1). Al contrario, l’attuazione procede più a rilento per i progetti attuati da Regioni, Province e Comuni (rispettivamente 13,1, 5,8 e 13,8 per cento). Sotto questo aspetto, tuttavia, conta molto la composizione dei progetti per tipologia, in quanto nei progetti attuati dagli enti locali territoriali risulta maggiore il peso dei lavori pubblici, che si caratterizzano, per loro natura, per tempi di completamento fisiologicamente più lunghi. Infine, a livello territoriale, l’avanzamento misurato secondo il conseguimento degli indicatori target risulta più elevato nelle regioni del Nord, e meno in quelle del Mezzogiorno. In particolare, si passa da una percentuale di avanzamento del 35,0 per cento in Veneto ad una del 16,0 per cento in Calabria». (redazione@corrierecal.it)

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