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Porto, turismo e sicurezza: la sfida (in famiglia) di Diamante e il “terzo incomodo” – VIDEO

I tre candidati sindaco Achille Ordine e Pino e Marcello Pascale si sono confrontati nell’ultima puntata di Telesuonano

Pubblicato il: 30/05/2024 – 10:43
Porto, turismo e sicurezza: la sfida (in famiglia) di Diamante e il “terzo incomodo” – VIDEO

LAMEZIA TERME A poco più di una settimana dalle elezioni amministrative che vedrà la Calabria in prima linea con ben 135 comuni al voto, questa settimana Telesuonano, programma in onda ogni settimana su L’altro Corriere Tv (canale 75) si è occupato di Diamante, splendida cittadina situata sul tirreno cosentino. Ospiti di Ugo Floro sono stati i tre candidati sindaco, l’avvocato Achille Ordine, il dottor Marcello Pascale e il vicesindaco uscente, il dottor Pino Pascale, questi ultimi due fratelli a capo di due diverse liste, un unicum a carattere regionale e forse anche a livello nazionale. «C’è un’intesa affettiva – ha affermato Pino Pascale in corsa con la lista “Uniti per tutti” – e non politica perché chiaramente ci possono essere anche visioni diverse su come si vuole amministrare la propria comunità. Non abbiamo trovato mai una convergenza che ci potesse mettere d’accordo». «Il concetto è molto semplice – ha affermato Marcello Pascale della lista “Liberamente” –, io nell’ultimo quinquennio sono stato capogruppo dell’opposizione, lui (il fratello Pino, ndr) l’ha fatto da vicesindaco, quindi inevitabilmente siamo su posizioni contrastanti, per fortuna soltanto da un punto di vista politico». Nella sfida familiare dei fratelli Pascale, ecco il terzo incomodo, Achille Ordine. «Il mio progetto – ha dichiarato l’avvocato – si chiama “Nuova Era”. La proposta nasce da un’esigenza da parte di alcuni soggetti appartenenti alla società civile di mettere a disposizione le nostre risorse, il nostro impegno affinché possa essere proposta una alternativa rispetto all’amministrazione uscente. Vogliamo fornire delle proposte attraverso un metodo partecipativo ed inclusivo, oltre a quelle che abbiamo già avanzato. La nostra non è una lista orientata da un punto di vista partitico, politico. La mia è stata una candidatura abbastanza estemporanea, nel senso che da parte mia non c’era un interesse a propormi come candidato in una lista nuova. Sono arrivate sollecitazioni da più parti rispetto alle quali ho sentito la necessità e l’esigenza di offrire tutta la mia disponibilità».

Come sono nate le candidature dei fratelli Pino e Marcello Pascale e i progetti di Ordine

Il vicesindaco uscente Pino Pascale, reduce da un’esperienza quinquennale che si sta concludendo con a capo il sindaco Ernesto Magorno, ha spiegato come è nata la sua candidatura. «Quando un sindaco non vuole ricandidarsi – ha affermato Pascale – indica inevitabilmente un suo successore secondo quella che è una visione politica. Io non so perché Magorno non si è ricandidato, bisognerebbe chiederlo a lui, noi volevamo comunque creare una lista che continuasse questa esperienza che ci ha visti i protagonisti forse nel peggior momento della storia dell’umanità. Abbiamo avuto due anni di pandemia in cui siamo stati completamente fermi. È chiaro che non abbiamo potuto esprimere tutto quello che era il potenziale e quello che volevamo mettere in campo rispetto a un progetto che era partito cinque anni fa. Rimpianti? Non ne ho, lo dico con grande umiltà e senza presunzione, perché credo che questa sia l’amministrazione che ha messo in campo più cantieri da quando esiste la possibilità di costruire delle opere pubbliche importanti. La nostra è l’amministrazione che ha creato le condizioni perché questo discorso potesse continuare negli anni e le amministrazioni successive troveranno certamente benefici. Io mi auguro chiaramente che sia la mia».
Marcello Pascale si ricandida alla carica di sindaco dopo averci provato già in passato. «Sicuramente – ha rivelato – vi è una maggiore consapevolezza del ruolo che si dovrebbe andare in futuro ad occupare. Noi ci siamo, quello che ha scelto la mia candidatura è un gruppo che vuole portare avanti quello che è un progetto politico e un programma, in discontinuità con la precedente amministrazione. Nella sostanza vengo dall’esperienza delle precedenti elezioni amministrative in cui ho perso per una manciata di voti contro dei colossi, perché l’amico Ernesto Magorno era comunque ancora senatore in carica. Ora mi sento più pronto, ma soprattutto si sente più pronto il gruppo che mi sostiene».
L’avvocato Ordine ha evidenziato come la sua lista e il suo progetto debba prendere le distanze da tutte le passate amministrazioni, non solo da quella di Ernesto Magorno. «Riteniamo che vada offerto un qualcosa di nuovo – ha sottolineato – anche rispetto a quello che può essere l’approccio alla politica, un approccio più partecipato, più inclusivo che tende ad attivare processi di progresso, con una nuova offerta turistica che valorizzi anche quelle che sono le risorse del nostro patrimonio. Posso fare riferimento ai murales, piuttosto che ai ruderi di Cirella, o ancora a tutte le bellezze paesaggistiche del nostro territorio. Ritengo che l’amministrazione precedente non abbia dato risposte rispetto ai servizi essenziali, non si può far passare l’ordinario per straordinario. Sostanzialmente non ha funzionato nulla, i finanziamenti che sono stati ottenuti hanno origine in parte dalle precedenti amministrazioni e in altra parte non sono finalizzati al recupero del patrimonio, alla valorizzazione del patrimonio stesso». Un tesi questa contestata dal vicesindaco uscente Pino Pascale: «Diamante con questa amministrazione ha avuto la bandiera blu, è stata premiata come plastic free, è stata inserita tra i cinque borghi più belli d’Italia, ha rivalutato tutto il centro storico di Cirella, ha riportato ai vecchi fasti il Monastero dei minimi è il Teatro dei Ruderi che la precedente amministrazione aveva un po’ dimenticato, adesso si parla del Mediterraneo Festival come uno degli eventi più importanti in Italia per la qualità degli artisti che calcheranno e che hanno calcato il palcoscenico del teatro. Oggi guardavo una foto che raffigurava la stazione centrale di Milano dove fra i programmi dell’estate campeggia il Mediterraneo Festival del Comune di Diamante del Teatro dei Ruderi, dove ci saranno personaggi come De Gregori, Il Volo. È sotto gli occhi di tutti, dal punto di vista dell’immagine credo che Diamante sia una cittadina con una potenzialità di livello internazionale, tralasciando e lasciando da parte la questione del peperoncino che oramai è sponsorizzato quasi interamente dai sacrifici dell’amministrazione comunale. Abbiamo fatto tanto, tanto c’è ancora da fare, ma questa stagione ha lasciato un segno indelebile nella storia di questa città. Ai murales, che ricordo con affetto perché fu un’invenzione di mio padre e del pittore Razetti, abbiamo aggiunto l’operazione Street Art che ha portato a Diamante Jorit, che è uno degli street art più importanti al mondo».
Marcello Pascale ha ribattuto evidenziano come il suo gruppo di opposizione negli ultimi anni abbia portato avanti diverse battaglie in Consiglio comunale. «Non sono d’accordo con quello che ha detto il vicesindaco, soprattutto per quanto riguarda gli spettacoli del Teatro dei Ruderi, ma semplicemente perché il Comune c’entra poco. Poi sul versante dei lavori, sono in parte d’accordo con quanto detto dall’avvocato Ordine. Ci sono dei lavori che sono stati ereditati, lavori già ideati, appaltati e iniziati dalla precedente amministrazione. Senza dimenticare i servizi essenziali che a mio giudizio sono prioritari rispetto alla crescita civile di un paese come Diamante».

Il sogno del porto

Quelli che le amministrazioni comunali hanno davanti saranno cinque anni importanti, con Pnrr, turismo e altre svolte che vanno assolutamente colte. Diamante è una perla del turismo per certi versi ancora incompiuta se di pensa al “sogno” del porto. «Il porto – ha detto Ordine – è certamente una delle criticità. Criticità e opportunità per la fase che auspichiamo. È un progetto che è stato appaltato nel 2008-2009 a fronte di un bando del 1999 e che oggi ancora non vede alcun tipo di spiraglio rispetto a quelle che possono essere le soluzioni di sviluppo. La struttura non decolla perché non parte neanche da un punto di vista infrastrutturale, cioè fino a quando l’opera non sarà realizzata è ovvio che non può essere certamente qualcosa che può attirare, intercettare flussi turistici dai diportisti ad altri. È un problema importante perché attraverso la realizzazione di questa infrastruttura potrà crescere un indotto importante delle attività commerciali, tutta una offerta turistica più rilevante anche attraverso l’utilizzo di quelle aree sottostanti, il lungomare Fabiani, che sostanzialmente possono essere anche messe a reddito. Però è importante oltre alla risoluzione del problema della portualità anche quello dei servizi essenziali. Mi riferisco in questo particolare caso alla viabilità, ai parcheggi. Non può realizzarsi un’infrastruttura di queste dimensioni senza assicurare quelli che sono i servizi propedeutici alla realizzazione dell’opera stessa. Ritengo che ci sia necessità di avere una più ampia programmazione, un’ampia visione rispetto a quello che è l’opera da realizzare, che deve essere anche contestualizzata rispetto all’ambiente in cui dovrà appunto sorgere questa infrastruttura. La localizzazione attuale di questo progetto è molto centrale e quindi può avere delle insidie da un punto di vista dei servizi di viabilità, di parcheggi, che ritengo siano necessari».
«La rivoluzione è la continuità – ha spiegato invece Pino Pascale – questo è il nostro leitmotiv della campagna elettorale, che non vuole essere una continuità nei sogni. L’avvocato Ordine conosce a menadito la questione porto, Io vorrei avere la possibilità e fra virgolette la fortuna di amministrare i prossimi cinque anni perché sono sicuro che sarà la volta buona per questa infrastruttura e lo dico qui per la prima volta, non l’ho fatto ancora neanche in campagna elettorale. Sono già iniziati i rilievi batimetrici, la Regione Calabria che ha avuto un finanziamento da parte della Comunità Europea di 5 milioni di euro per un porto chiaramente ridimensionato rispetto a quello precedente, ha preso la palla in mano. Ho visto il progetto e sono speranzoso».
«Dire di avere le idee chiare su una questione che si trascina da oltre 25 anni – ha evidenziano Marcello Pascale – e che politici regionali, nazionali, locali non sono riusciti a definire e a sbrogliare, è un atto di grande presunzione. Non è che il porto non l’abbiamo fatto perché non c’è la viabilità ai parcheggi, il porto purtroppo non è stato fatto per una serie di eventi che partono da una burocrazia che uccide veramente tutti e da condizioni locali che hanno definito una serie di contrasti interni che non si è stati in grado di governare. Devo dire che non mi trovo con la possibilità che nei prossimi cinque anni si possa così facilmente risolvere la problematica. Se pensiamo, capiamo e riusciamo a mettere insieme e sinergicamente la voglia, la capacità, la caparbietà e la forza di un’intera comunità, allora, al di là di chi vincerà le elezioni, possiamo farcela. In questo momento su una grande opera come il porto, se non c’è comunione di intenti, se non c’è un paese che va nella stessa direzione, io penso che diventerà difficilissimo se non impossibile riuscire a realizzarlo».

Capitolo sicurezza

Dal porto alla sicurezza. Di recente Diamante è stata al centro di episodi non molto lusinghieri che hanno creato una collana di inquietudine sociale. «Io ritengo che rispetto al Comune Diamante – ha detto l’avvocato Ordine – non siano state adottate tutte le misure adeguate rispetto ad una migliore gestione dell’ordine pubblico, mi riferisco ad esempio all’implementazione del servizio di videosorveglianza che ritengo sia molto carente. Questo perché magari anche le forze dell’ordine non sono in grado di poter gestire la situazione in maniera adeguata considerata l’impossibilità organica. Questo è un obiettivo di qualsiasi amministrazione e ritengo che debba essere certamente perseguito con molto più impegno rispetto a quello attuale. Un sistema di videosorveglianza più capillare può essere utile a prevenire fenomeni di un certo tipo e certamente ad aiutare anche a maturare un corretto senso civico».
«Le amministrazioni sono il primo avamposto dello Stato per difendersi dalla malavita e dal malaffare – ha detto invece Pino Pascale –. Diamante è stata protagonista di due episodi inquietanti, ma voglio ricordare a tutti che questa amministrazione si è costituita parte civile contro questi soggetti. La risposta dello Stato, la risposta di questa amministrazione è stata vemente, è stata forte. Io sono stato protagonista in una delle due vicende, personalmente credo di essermi anche spinto un po’ più in là di quelle che erano le mie competenze, però credo di aver fatto il mio dovere in difesa della mia città. Noi abbiamo messo in campo questa grossa opera che è il commissariato di Polizia. Sono due i commissariati nuovi che verranno aperti in Calabria, uno a Trebisacce e uno a Diamante. Un commissariato di Polizia è un presidio di legalità e sicurezza, fra le tante cose che questa amministrazione ha fatto, questa è una delle più importanti». «Sicuramente – ha affermato Marcello Pascale – il cittadino ha bisogno di sentirsi più vicino alle istituzioni, ha bisogno di sentirsi tutelato. Uno dei punti che caratterizzano la nostra idea di sicurezza è quello di aumentare in modo cospicuo la presenza dei vigili urbani, che sebbene non abbiano potere di polizia, rappresentano sicuramente un deterrente».

I principali punti programmatici dei tre candidati

In chiusura i tre candidati sindaco hanno esposto quelli che sono i loro principali punti programmatici. Il primo a parlare è stato ancora Marcello Pascale. «In considerazione del fatto che oggi i comuni vivono una grande sofferenza da un punto di vista economico – ha detto – adesso abbiamo la grande opportunità del Pnrr, e su quello purtroppo bisogna lavorare, non bisogna aspettare che qualcuno ti indichi qual è la strada. Bisogna andarla a ricercare, questa strada è a mio a mio giudizio, una delle prime cose da fare è quella di creare l’unione dei comuni. Un comune di 5 mila abitanti piuttosto che uno di 2 mila, piuttosto che uno di 7 mila, in una visione globale non ha quella possibilità, quella forza e quella capacità di poter attingere a eventuali fondi che siano soprattutto quelli europei. Ci sono provvidenze sia europee che statali che obbligano a mettersi insieme. Da una parte e dall’altra c’è anche la possibilità di ridurre i costi dei servizi, perché ormai abbiamo delle comunità che sono praticamente al confine e che quindi hanno le stesse esigenze e le stesse problematiche. Mettere insieme le due esigenze rappresenta sicuramente una riduzione di quella che è la spesa».
«La linea programmatica della mia compagine – ha dichiarato il vicesindaco uscente Pino Pascale – è in continuità con l’amministrazione uscente, non potrebbe essere altrimenti. Possiamo aggiungere il turismo scolastico, il turismo sportivo visto che abbiamo una delle strutture più belle che ci possono essere in tutto il territorio calabrese. Un turismo sportivo che possa sviluppare ulteriore capacità turistica all’interno di una cittadina che già a livello di importanza e di immagine turistica è molto forte. Il welfare è fondamentale, vogliamo stare vicino alle persone più deboli. Anche su questa idea dell’unione dei comuni, noi eravamo partiti in passato con le Città del Sole, avevamo individuato cinque eccellenze turistiche in Calabria, noi, Tropea, Soverato, Isola Capo Rizzuto e Gerace dei cui vantaggi avrebbero usufruito anche i paesi limitrofi. Puntiamo a riproporre questa esperienza e vogliamo riprendere il discorso dell’Assipad, che è l’associazione dei paesi dipinti in cui Diamante era protagonista. Quindi c’è tanto che bolle in pendola, la mia è la più giovane compagine di tutta questa tornata elettorale, l’entusiasmo dei giovani ti stimola a fare sempre di più».
«I nostri punti programmatici – ha sottolineato Achille Ordine – sono ovviamente finalizzati a una valorizzazione del territorio e alla valorizzazione delle bellezze di Diamante che ovviamente comprende anche Cirella e le contrade. Diamante è uno dei luoghi più suggestivi del Sud Italia e ha delle risorse incredibili da poter sfruttare. Fino ad oggi queste risorse non sono state sfruttate a pieno. Ecco perché occorre, a mio modo di vedere, una valorizzazione attraverso due direttrici. La prima è quella di una gestione virtuosa del danaro e quindi una disciplina della spesa che vada a cogliere quelli che possono essere i servizi essenziali. La seconda direttrice è finalizzata ad intercettare quelli che sono finanziamenti, risorse, oltre che regionali, nazionali, soprattutto comunitarie con il piano nazionale di ripresa e resilienza. Diamante necessita di nuovi investimenti che possano essere attrattivi affinché si possa avviare un processo di offerta turistica valida 365 giorni all’anno, non ci possiamo accontentare di un turismo di un mese. Abbiamo necessità di creare ricchezza nel paese e conseguentemente posti di lavoro». (redazione@corrierecal.it)

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