ROMA «Siamo impegnati contro un’opera inutile e dannosa. Ieri è stato approvato il dl Infrastrutture, un provvedimento che prevede una serie di passaggi inquietanti. Di fronte alla negazione del ruolo del Parlamento, sarò costretto a rispedire un ulteriore esposto. In primis sul fatto che i piloni insistono su una faglia sismica attiva, documentata sulle carte di rischio idrogeologico ma non in quelle del progetto. Se questo determina un falso ideologico deve deciderlo il giudice». Lo ha detto il deputato di Avs Angelo Bonelli nella conferenza stampa alla Cameera con il Movimento Universitari contro il Ponte sullo Stretto, a cui hanno partecipato i professori dell’Università di Messina Guido Signorino e Giorgio Forni. I docenti hanno espresso le ragioni della contrarietà al progetto, rappresentando un neonato gruppo di 563 universitari, tra docenti, ricercatori e studenti. Di questi, 280 sono dell’Università di Messina e l’altra metà provengono da atenei italiani, europei e americani.
«Doveroso prendere la parola – ha detto Signorino – da parte di chi ha studiato un progetto che stravolge il rapporto tra potere e società». Signorino, in una lunga relazione, ha evidenziato diversi punti “critici”. Tra questi, la questione della copertura finanziaria e della «non conformità» del progetto. Espressa inoltre forte contrarietà sulla cosiddetta norma “anti no Ponte”. Il professore Giorgio Forni ha parlato di un «progetto sbagliato e insostenibile, calato dall’alto, che non ha coinvolto le comunità locali». Il Movimento parteciperà al corteo del prossimo 10 agosto a Messina e annuncia ulteriori attività «per accrescere la consapevolezza e la conoscenza sugli aspetti critici della costruzione del Ponte». «Mentre la Sicilia ha sete e affonda nei processi di desertificazione, si spendono 14 miliardi per un progetto che incontra una diffusa contrarietà nel Paese», ha concluso Bonelli.
x
x