ROMA Ok definitivo alla conversione in legge del decreto Infrastrutture: l’aula del Senato l’ha approvato confermando la fiducia al governo con 98 voti favorevoli e 58 contrari. Anche a Montecitorio il provvedimento aveva avuto il via libera con la questione di fiducia, votata lo scorso 30 luglio. Il decreto introduce misure sulle concessioni autostradali ma anche sul ponte sullo Stretto di Messina (per cui ad esempio l’approvazione del progetto esecutivo avverrà «per fasi costruttive»), altre sul processo penale con una revisione di tempi e modi per le richieste di trattazione orale del ricorso, fino allo sport.
«Disagi e ritardi, ferrovie in panne, avarie e guasti. Persone bloccate sui treni, voli saltati, il 15% di tutti i ritardi dei trasporti in Europa riguarda l’Italia e persino l’inaugurazione delle Olimpiadi a Parigi ha visto 1500 passeggeri bloccati. Code in autostrada, mega file nei porti, Calabria e Sicilia bloccate. Il caos dei trasporti in Italia e’ molto piu’ grave di un esodo estivo, e’ necessario un intervento urgente per la mobilita’ dei cittadini. E come risponde il governo? Con un DL minestrone senza una visione, senza programmazione ne pianificazione delle opere. Vi sono risposte a questi problemi? Vi sono almeno le basi per affrontare il problema e superarlo? NO, nulla di tutto cio’. Alcuni interventi spot sono apprezzabili, ma nessuno dei nostri emendamenti per migliorare davvero il decreto e’ stato accolto. Perche’? Perche’ hanno destinato tutte le risorse ad un progetto, quello del Ponte sullo Stretto, che aspetta ancora la risposta a oltre 200 prescrizioni ma che per loro e’ propaganda e vale piu’ delle emergenze reali». Lo ha detto in Aula il senatore del Pd Lorenzo Basso, vicepresidente della Commissione Lavori pubblici. «Peccato – ha proseguito – poteva essere l’occasione per affrontare una emergenza vera che gli italiani stanno vivendo ogni giorno. Abbiamo chiesto al Ministro Salvini di venire a riferire in Parlamento, di venirci a spiegare cosa sta facendo e cosa non sta facendo. Noi pensiamo che se va per aria il sistema dei trasporti del Paese, non e’ un problema solo di questo Governo, e’ un problema di tutte le istituzioni, e’ un problema del Parlamento. Votiamo no alla fiducia perche’ il Governo e il Ministro non possono continuare a scappare dalla realta’, occuparsi solo di dibattiti ideologici o di richiami revanscisti a epoche buie del nostro paese».
x
x