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Tra carenza di medici e presunti casi di malasanità, nella Locride le misure messe in campo che non bastano

Nonostante le misure di Regione e Asp, secondo i sindaci la strada è ancora lunga. I cittadini si preparano a «una giornata di protesta e di proposta»

Pubblicato il: 18/08/2024 – 7:02
di Mariateresa Ripolo
Tra carenza di medici e presunti casi di malasanità, nella Locride le misure messe in campo che non bastano

LOCRI Carenze strutturali, di strumentazioni e di personale ataviche. Il contributo dei medici cubani ha sì tamponato un’emorragia che colpisce da decenni una struttura ospedaliera punto di riferimento per un comprensorio di ben 42 comuni, ma la misura non risulta sufficiente. La consapevolezza che è necessario fare di più per risollevare le sorti dell’ospedale di Locri e della sanità della Locride ce l’hanno tutti gli attori in campo: dal presidente della Regione e commissario alla Sanità Roberto Occhiuto, al dg dell’Asp di Reggio Calabria Lucia Di Furia, ai sindaci che chiedono un cambio di passo deciso. Temi al centro di un confronto che ha portato a galla i numerosi problemi che la sanità del territorio deve affrontare. Gli episodi al centro della discussione diventano sempre più numerosi, i presunti casi di malasanità preoccupano cittadini e amministratori. E in estate, quando la popolazione aumenta con i turisti che raggiungono la Costa dei gelsomini, e il personale sanitario che si dimezza per via delle ferie, la situazione diventa più rovente che mai. Emblema del fenomeno è il pronto soccorso dell’ospedale di contrada Verga che nelle giornate più frenetiche diventa ingestibile.

Le misure messe in campo

«Qui a Locri negli ultimi due anni abbiamo fatto molte assunzioni, se non le avessimo fatte questo ospedale, come tanti altri in Calabria, sarebbe chiuso. Resta moltissimo da fare. Credo di aver dimostrato quanta attenzione rivolgo alla sanità reggina consegnando una autentica eccellenza come la dottoressa Di Furia e decidendo di destinare proprio in questi territori i medici cubani, decisione di prenderli che molti contestarono», ha detto Occhiuto durante un incontro con sindaci, amministratori, cittadini e professionisti per fare il punto sulla situazione. Un confronto chiesto da chi vive e amministra il territorio a cui il governatore calabrese non si è sottratto: «Abbiamo riattivato molte risorse, abbiamo collaudato attrezzature per circa due milioni. C’è ancora moltissimo da fare, chi critica si dimentica del disinteresse che c’è stato su questo ospedale per decenni». E il dg Di Furia ha ricordato di aver investito sulla struttura: «Le misure più importanti sono state l’assunzione di personale, il grande lavoro amministrativo con l’approvazione del bilancio, le attrezzature messe a disposizione».
«Il percorso verso la normalità è ancora lungo, molte le criticità da affrontare tra cui la carenza dei posti letto, ma non si può non ricordare la drammatica situazione degli ultimi due lustri e confrontarla con quanto invece fatto negli ultimi due anni», ha dichiarato l’assessore regionale e già sindaco di Locri Giovanni Calabrese, che ha elencato gli interventi messi in campo nel corso di due anni, tra cui «il Piano occupazionale con più di 200 assunzioni. Per quanto attiene le tecnologie l’Asp ha investito in maniera significativa per migliorare e garantire la qualità assistenziale dell’Ospedale di Locri, Sul “Programma di ammodernamento tecnologico. (281 apparecchiature elettromedicali per un valore complessivo pari ad € 1.994.235,30)».

Le richieste dei sindaci

Ma secondo i primi cittadini la strada è ancora lunga. «La priorità maggiore, prim’ancora del potenziamento del nosocomio – che si dà per scontato – è rappresentata dalla necessità di investimenti nel settore della medicina territoriale che rappresenterebbe un filtro naturale al congestionamento dei locali ospedalieri. Una rete territoriale robusta e organizzata, capace di gestire servizi sanitari minori, avrebbe un impatto immediato in termini di qualità della vita, soprattutto nei centri più lontani dall’Ospedale di Locri nei quali una medicazione, un vaccino o altra prestazione medica fattibile a pochi chilometri sarebbe più che apprezzato dalla popolazione restituendo un feedback positivo al “sistema” che, ad oggi, manca», si legge nel documento che l’Associazione dei Comuni della Locride ha consegnato al presidente Occhiuto invitandolo a prendere parte a una riunione sul tema Sanità. Nel documento consegnato dal presidente dell’AssoComuni Vincenzo Maesano si rileva che «la questione delle guardie mediche e della medicina sul territorio non può attendere la realizzazione delle Case di comunità o degli Ospedali di comunità, serve incidere nel breve periodo con interventi risolutivi di problematiche che rischiano di mettere a repentaglio vite umane. In tema di presenza sul territorio, chiediamo un impegno chiaro: le guardie mediche non si toccano. In realtà si propone che nell’agenda dell’Azienda entri il potenziamento dei medici di guardia su base territoriale. Spesso nei centri più lontani dagli ospedali e/o interni non basta che ci sia una guardia medica in un paese e che da esso ne serva altri, magari montani, distribuiti logisticamente su vaste aree».

La paura di un territorio

In un territorio così vasto, dunque, i primi cittadini chiedono una presenza maggiore di presidi sanitari. Un territorio che si sviluppa in lunghezza e larghezza, dalle aree costiere a quelle interne, la distanza è molto ampia. E nelle zone più lontane dall’ospedale la paura dei cittadini cresce.
Altra questione evidenziata dall’Assemblea dei sindaci, è quella della carenza dei mezzi e del personale del 118. «Il pronto intervento o il primo soccorso spesso si traduce in un indifferibile “salvavita” tanto scontato ma, nella Locride, altrettanto dimenticato. Ambulanze dei 118 che tardano negli interventi, o peggio ancora sono senza medico a bordo sono questioni di inaudita gravità che non vogliamo più differire e che è necessario affrontare e risolvere nell’immediato per evitare altre vittime come successo nel recente passato». Il riferimento è all’ultimo caso avvenuto a Locri con la morte di una 47enne colpita da un malore e soccorsa da un’ambulanza senza medico. «Sono previste in tutta Italia, bisogna scegliere le ambulanze secondo le esigenze giuste, chi le deve mandare deve mandarle in modo corretto. Quando si parla della morte di qualcuno è sempre un momento di dolore, se si parla troppo presto si rischia di prendere cantonate, ci sono gli approfondimenti in corso, sapremo cosa è successo veramente», la risposta di Di Furia. Ma non è l’unico caso che ha scosso la Locride. La morte del 35enne Christian Guarneri, visitato e poi dimesso, ha fatto scattare le indagini della Procura di Locri e un’indagine interna della Regione.

La Locride si prepara a «una giornata di protesta e di proposta»

Dopo l’incontro di Occhiuto con i sindaci della Locride, ad annunciare una giornata di «protesta unita alla proposta» è il presidente del Tribunale dei diritti del malato e del cittadino Pino Mammoliti. «Stiamo organizzando una manifestazione per il 21 agosto. Il popolo della Locride non è solo un popolo che piange e che si lamenta, in quella giornata vogliamo organizzare una raccolta di sangue, vogliamo coinvolgere in questo modo concretamente il territorio. Noi siamo pronti a protestare e mantenere ferma la nostra indignazione rispetto a questa gestione della sanità. Indignazione che si tradurrà in un’azione di protesta e di proposta».

Il nuovo reparto di oncologia

E parlando di coinvolgimento di cittadini, dell’intero territorio e buone proposte non si può non parlare del progetto messo in campo dall’Associazione Angela Serra e della prossima apertura del nuovo reparto oncologico a Locri. Partito dalla proposta di un privato, ha trovato poi l’appoggio di cittadini e associazioni – che hanno raccolto importanti somme – delle istituzioni del territorio, di Regione e Asp che hanno deciso di investire finanziamenti.
La dimostrazione che fare rete a più livelli può portare a risultati concreti e celeri.

LEGGI ANCHE: Il nuovo reparto di oncologia a Locri è realtà: a breve la fine dei lavori

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