AVELLINO Si chiamava John Ogais il detenuto nigeriano di 32 anni che si è tolto la vita nella serata di ieri nel carcere di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. Era stato arrestato nel 2017 a Crotone sulla base delle testimonianze dei migranti che lo incolpavano tra l’altro, di essere un torturatore. Ogais, detto Rambo, già domenica scorsa, dopo aver aggredito e mandato in ospedale quattro agenti della Polizia penitenziaria, aveva tentato di impiccarsi alla grata della cella facendo un cappio con le lenzuola: era stato salvato in extremis da un poliziotto. Nel carcere irpino era giunto il mese scorso. Per tutta la giornata di ieri era stato sottoposto a sorveglianza attiva ma in serata ha messo in atto il suo proposito. Inutili i tentativi per rianimarlo. La salma su disposizione della Procura di Benevento è stata trasferita in ospedale ad Ariano Irpino. Ogais è il 71esimo detenuto che dall’inizio dell’anno si toglie la vita nelle carceri italiane. Sette, invece, i suicidi che hanno riguardato gli agenti in servizio. «Servono misure efficaci e immediate -commenta Gennarino De Fazio, segretario nazionale della Uilpa- a partire dal rafforzamento degli organici e per deflazionare la densità abitativa».
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