VIBO VALENTIA Scioglimenti, protocolli, tavoli tecnici e un costante impegno contro la criminalità organizzata. Ma anche a tutela di lavoro, ambiente, sanità. Un anno decisamente intenso per il prefetto di Vibo Valentia Paolo Giovanni Grieco, il cui mandato scadrà fra pochi giorni con il trasferimento alla prefettura di Foggia. A subentrargli Anna Aurora Colosimo, che troverà una situazione diversa da quella che il prefetto uscente trovò al suo insediamento. «Una realtà che sta cambiando, che si sta liberando di tanti brutti legami con il passato» afferma Grieco, intervistato dal Corriere della Calabria. «Come la Calabria in generale, si sta facendo un percorso di cambiamento e rinnovamento in modo molto positivo».
Una lunga esperienza a Rieti, poi nel 2017 il passaggio alla Struttura di missione Antimafia Sisma a Roma. Nel 2023 l’incarico in una terra notoriamente difficile come quella di Vibo Valentia. Soprattutto per via «della presenza delle famiglie ‘ndranghetiste che avevano dimostrato una grande vitalità, ma che in questi anni è stata ridimensionata grazie agli interventi della magistratura. Una realtà sovrapponibile, comunque, a quella di tante altre province del resto d’Italia» spiega Grieco, che ripercorre le attività del suo mandato. Un percorso caratterizzato e segnato dai diversi scioglimenti per ‘ndrangheta arrivati in provincia: ben quattro comuni sciolti (Acquaro, Capistrano, Stefanaconi e Tropea) e altrettante commissioni d’accesso, per ultimo il grave scioglimento dell’Azienda sanitaria provinciale. Numeri che sono conseguenza, soprattutto, delle corpose inchieste della Dda che hanno fatto emergere il grado di infiltrazione nella cosa pubblica. «Il mio lavoro si è subito concentrato sulle attività giudiziarie in corso, poi è arrivato a sentenza il processo Rinascita Scott» spiega Grieco, che sottolinea la grande mole di documenti esaminati alla base dei provvedimenti del Consiglio dei ministri.
Il prefetto uscente si dice tuttavia «fiducioso perché oramai questo cambiamento è avvertito a tutti i livelli da molti amministratori. Vedo anche una maggiore sensibilità e mi auguro che a breve questo fenomeno, così quello degli scioglimenti, andrà ad esaurirsi perché credo che siamo arrivati a un punto di svolta». Più complesso il discorso per le infiltrazioni nell’economia, linfa vitale della ‘ndrangheta. «Abbiamo fatto diverse interdittive, oggi abbiamo anche lo strumento della prevenzione collaborativa che ci consente di intervenire con un’attività di monitoraggio delle imprese. Questa è però un più difficile da scalfire perché chiaramente c’è un’attività economica, c’è un interesse legato al profitto diretto. La criminalità organizzata si regge su questo». Una «grande sfida per i calabresi» è poi quella delle risorse Pnrr «per le quali anche noi abbiamo attivato una cabina di coordinamento per le attività di monitoraggio».
Non solo criminalità organizzata, l’attenzione del prefetto si è rivolta anche alle diverse problematiche della Provincia. Tra cui la condizione critica della sanità e del lavoro, con l’ultimo tavolo tecnico convocato dal prefetto che ha consentito di salvare momentaneamente il posto di lavoro per i sanitari precari dell’Asp. Un lavoro «a tutto campo, dai conflitti sociali e occupazionali al funzionamento dei servizi e delle strade provinciali. Ma ho sempre trovato risposte e buona volontà di risolvere le problematiche immediate, nonostante la scarsità di risorse». Anche grazie al rapporto di sinergia istituzionale e quello «sempre positivo» con i sindaci. «C’è un grande rispetto per le istituzioni, una grande disponibilità a collaborare con noi, soprattutto quando ci poniamo in termini di collaborazione e non “bacchettando”. Ho un ottimo rapporto con i sindaci, molti stanno interpretando correttamente il senso del loro mandato, quello di lavorare per migliorare anche le condizioni del proprio territorio e dei propri concittadini».
Un rilancio economico e sociale che passa soprattutto dalla cultura. Grieco cita i «musei di Vibo e Soriano, la bellissima realtà di Zungri. Tante realtà culturali che sono anche il sintomo di una volontà di cambiare, di migliorare e di promuovere la cultura come un fattore di crescita e di rispetto della legalità». Potenzialità indiscutibili ma – aggiunge Grieco – «il futuro di questa terra è in qualche modo già tracciato e su certe cose non si può tornare indietro». Grieco lascerà soprattutto la comunità vibonese, con la quale era riuscita subito ad entrare in sintonia, “aprendo” le porte della prefettura ai cittadini. Un prefetto “atipico”, comunicativo e apprezzato dai vibonesi. «A loro – conclude commosso Grieco – auguro tanta fortuna, io in Calabria tornerò sicuramento in futuro». (Ma.Ru.)
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