ROMA “Si proroga al 31 marzo 2025 il termine entro il quale gli enti del Servizio sanitario della Regione Calabria sono autorizzati ad approvare i bilanci aziendali relativi agli anni precedenti il 2022”: a prevederlo è il Decreto “Milleproroghe” approvato ieri dal Consiglio dei ministri. La proroga riguarda soprattutto le due aziende sanitarie provinciali di Cosenza e di Reggio Calabria che devono ancora approvare alcuni bilanci del passato. Si tratta di una misura che in un certo modo sopperisce alla mancata approvazione di quella norma del Decreto Fiscale, presentata da Forza Italia secondo i “bene informati” su input del governatore calabrese Roberto Occhiuto, che prevedeva in pratica uno “scudo” sulle responsabilità della mancata approvazione dei bilanci pregressi al 2022 di Aziende sanitarie ed ospedaliere, norma che aveva provocato un fortissimo scontro tra Lega e Forza Italia, a causa dell’astensione del Carroccio (gli analisti parlarono di una “ritorsione” della Lega contro Forza Italia dopo lo scontro sul canone Rai). Ora questa norma del “Milleproroghe”, che ovviamente dovrà essere convertito in legge dal Parlamento e che comunque, pur in versione “light” non prevedendo più lo “scudo”, è importante perché l’approvazione definitiva di tutti i bilanci delle Asp calabresi potrebbe essere uno dei motivi dell’uscita della sanità regionale dal commissariamento.
Ma nel Decreto “Milleproroghe” molte altre misure riguardano la sanità nel suo complesso. E così si proroga al 31 dicembre 2025 il termine che consente l’esercizio temporaneo nel territorio nazionale delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore sociosanitario ai cittadini ucraini, residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022, in base a una qualifica professionale conseguita all’estero regolata da specifiche direttive dell’Unione Europea. Inoltre si proroga al 31 dicembre 2025 la possibilità per le aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale di: procedere al reclutamento di medici specializzandi, dal secondo anno, conferendo incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, di durata non superiore a sei mesi prorogabili, anche in deroga alle normative vigenti; conferire incarichi individuali a tempo determinato, previo avviso pubblico, al personale delle professioni sanitarie e agli operatori socio-sanitari con procedure semplificate, qualora risulti impossibile utilizzare il personale già in servizio o ricorrere agli idonei collocati nelle graduatorie concorsuali in vigore; conferire incarichi a tempo determinato, con le medesime procedure semplificate, per la durata di sei mesi, anche ai medici specializzandi iscritti regolarmente all’ultimo e al penultimo anno di corso della scuola di specializzazione. Si proroga al 31 dicembre 2025 la possibilità per le aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale di procedere al reclutamento di laureati in medicina e chirurgia, abilitati e iscritti agli ordini professionali, anche se privi della specializzazione. (a. c.)
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