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Il dossier a difesa della Centrale del Mercure, «violazioni e proposte abrogative della “Norma Laghi”»

Ecco il carteggio del legale dei comuni interessati. «L’ambiente è sicuro, lo dice un Osservatorio terzo, si rischiano posti di lavoro»

Pubblicato il: 15/01/2025 – 13:25
di Fabio Benincasa
Il dossier a difesa della Centrale del Mercure, «violazioni e proposte abrogative della “Norma Laghi”»

COSENZA La Sala degli Stemmi della Provincia di Cosenza ospita la conferenza stampa dedicata alla “Norma Laghi” che – dicono dal comitato a difesa del Mercure – «mette a rischio l’esistenza della Centrale e centinaia di posti di lavoro». Ad incontrare i cronisti sono i sindaci del territorio della valle del Mercure guidati dalla sindaca di Laino Borgo, Mariangelina Russo, i presidenti del Parco nazionale del Pollino e del Gal Pollino, insieme ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali ed i titolari dei consorzi delle imprese boschive che conferiscono nella centrale. Il legale in rappresentanza dei comuni ha illustrato i dettagli del carteggio relativo alla incostituzionalità ed illegittimità della “Norma Laghi”, bocciata dal ministero dell’Ambiente ed in corso di valutazione da parte del governo nazionale. «Siamo pronti alla mobilitazione, perché a livello politico abbiamo tentato tutte le strade, abbiamo avuto l’incontro con il Presidente del Consiglio regionale il 20 dicembre, poi abbiamo avuto un incontro con la Commissione Agricoltura il 7 gennaio, quindi abbiamo esposto tutte le nostre difese. Il direttore tecnico scientifico dell’osservatorio ambientale ha presentato una relazione sulla meteorologia della Valle del Mercure e in più ha studiato le emissioni che provengono dalla centrale. Sono tutte pubblicate e accessibili. Non c’è rischio ambientale», dice ai nostri microfoni la sindaca di Laino Borgo. Le fa eco l’omologo di Laino Castello, Giovanni Cosenza. «Sono stati rispettati i parametri ambientali, la centrale può continuare ad esistere, ci auguriamo che il Consiglio regionale, il Presidente Occhiuto possa tornare sulla decisione anche alla luce degli sviluppi e dei dati che noi abbiamo fornito alla Sesta Commissione Agricoltura regionale».
Questa sera alle 20.40 su L’altro Corriere Tv, puntata imperdibile di “Supplemento di Indagine“, dedicata al caso della Centrale del Mercure: contributi, interviste, approfondimenti e ospite in studio il consigliere regionale Ferdinando Laghi.

«L’ambiente è sicuro, viviamo in questi territori»

Domenico Pappaterra ha ricoperto per molti anni il ruolo di presidente del Parco Nazionale del Pollino che ricade nel territorio della Regione Calabria ed in quello della Basilicata. Oggi guida il Gal Pollino e si dice «fiero rappresentante del territorio pronto a metterci la faccia a garanzia del rispetto dell’ambiente con riferimento all’attività della Centrale del Mercure».
«Voglio dare un dato ai calabresi – dice al Corriere della Calabria – tutta la rete della qualità dell’aria in Calabria conta 20 centraline, solo nella Valle del Mercure ce ne sono 12. E’ stato istituito un osservatorio ambientale che accompagna, monitora e alla cui guida sono stati nominati autorevoli esponenti del mondo scientifico italiano che hanno sempre svolto un’azione di monitoraggio. Fino ad oggi le popolazioni sono sempre state rassicurate e peraltro, come ho detto anche in altre circostanze, noi su quei territori ci viviamo».

L’azione legale

E veniamo all’azione legale a tutela dei comuni e della Centrale. L’avvocato Valerio Zicaro – ai nostri microfoni – illustra l’attività svolta in relazione al contrasto della “norma Laghi”. «Ci sono due proposte abrogative della norma in questione. In ordine al ritiro di questa disposizione o alla sua abrogazione ci sono profili di incostituzionalità che rivestono sostanzialmente un’invasione da parte della Regione Calabria nella sfera di competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia ambientale nonché anche in materia concorrente per quanto riguarda la materia dell’energia, quindi il trasporto e la produzione. Ma i rilievi, prospettati dalle amministrazioni comunali, riguardano anche la violazione del principio di concorrenza, la violazione dell’iniziativa economica privata quindi anche un’ulteriore disposizione costituzionale», sottolinea il legale.

L’avvocato Valerio Zicaro

Che aggiunge: «Sotto questo aspetto la norma in questione viola anche la competenza dello Stato in materia di aree protette e quindi anche sotto questo aspetto l’intervento del legislatore regionale appare invasivo delle competenze statali».
Il legale poi precisa: «Le amministrazioni comunali rispetto ad una norma di legge non hanno un potere di impugnativa diretta ma possono, come hanno fatto tempestivamente, richiedere l’intervento e l’impugnazione da parte del Governo nazionale. C’è un altro aspetto importante che intendiamo rilevare: il mancato riscontro da parte della Regione Calabria e del Consiglio regionale rispetto alle osservazioni del Governo, almeno sino ad oggi, si declinano anche sotto un altro profilo inerente la violazione del principio di leale collaborazione tra Regione e Stato. E questo, è molto grave e preoccupante».

Il dossier in Consiglio Regionale

Come anticipato dal Corriere della Calabria, nella prossima seduta del Consiglio regionale è previsto lo slittamento dei dossier più significativi: tra questi anche il tema della Centrale del Mercure. La sesta Commissione ha rinviato all’attenzione del presidente Roberto Occhiuto e dell’intero Consiglio regionale la valutazione su due proposte di legge: una dei consiglieri di maggioranza Giuseppe Graziano, Francesco De Nisi (Azione) e Katya Gentile (Lega) e una del Pd, decise ad abrogare la “norma Laghi” che nel porre limiti e restrizioni agli impianti a biomasse nelle aree dei parchi regionali di fatto porterebbe alla chiusura della Centrale del Mercure, che ricade del Parco del Pollino. (f.benincasa@corrierecal.it)

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