LAMEZIA TERME All’indomani della decisione del Consiglio dei ministri di impugnare davanti alla Corte costituzionale la “norma Laghi”, ovvero la norma promossa dal capogruppo di deMa, della legge regionale 36 del 2024, legge “Omnibus” che di fatto determina un ridimensionamento della Centrale del Mercure nell’area del Pollino, il Partito Democratico in conferenza stampa di fatto rivendica un successo per loro già annunciato, puntando il dito direttamente contro il governatore regionale, Roberto Occhiuto. A cominciare da Domenico Bevacqua, capogruppo in Consiglio regionale del PD, che accusa proprio il presidente della giunta regionale «di non aver concesso in aula la possibilità di richiamare la proposta di legge che aveva visto l’abbinamento in commissione tra maggioranza e minoranza», parlando di «arroganza» e di «mortificazione del ruolo del Consiglio regionale», e non solo.
Come spiegato ancora da Bevacqua, «sapevamo anche che stavamo bluffando, perché non avevamo i numeri per chiedere l’insediamento, ma quello era un atto politico per capire se questa maggioranza così arrogante, così supponente, teneva al cuore il problema delle comunità interessate o teneva al cuore qualcos’altro che noi riusciamo a capire». A detta di Bevacqua, infatti, è mancato il rispetto «dei ruoli e della funzione dei consiglieri regionali anche della sua maggioranza che avevano presentato una proposta di legge uguale e simile alla nostra che prevedeva di abrogare un emendamento previsto in una omnibus presentata in Consiglio a firma Laghi ma che non era stato né condiviso né approfondito dalle commissioni interessate, quindi è per noi un vulnus democratico gravissimo come mai era accaduto in 50 anni».
Qual è dunque la “ricetta” del Pd dopo la decisione del Consiglio dei ministri? Secondo Bevacqua «bisogna innanzitutto avere rispetto verso le comunità perché ambiente e lavoro possono coesistere, l’impugnativa della Corte Costituzionale parla di violazione del principio di eguaglianza e di rispetto per i lavoratori, non si può fare una legge retroattiva, ci ricordiamo dopo dieci anni dall’attività di questa centrale?». E chiarisce: «Noi siamo contro l’istituzione di nuove centrali ma non siamo contro i lavoratori e contro le comunità che da dieci anni hanno messo in campo iniziative e attività tali da garantire occupazione e un indotto importante anche perché tutti gli strumenti messi in campo come l’Osservatorio ambientale e l’Arpacal che dichiarano che non c’è nessun inquinamento sul posto, cosa vogliamo di più? Quindi c’è un’impuntatura del presidente Occhiuto che non riusciamo a capire e siamo qui per denunciare questo modus operandi della Giunta regionale che mortifica i territori, la rappresentanza ma anche il ruolo dei consiglieri regionali». (Gi.Cu.)
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