MILANO Tutti concordi sulla necessità di puntare su investimenti strutturali nel settore turistico, semplificare la burocrazia, migliorare i servizi e l’accoglienza per trasformare la Calabria in una «destinazione» più attrattiva agli investimenti. Si è chiusa l’edizione 2025 di Bit, la Fiera internazionale del turismo, che per la Calabria è stata l’occasione per presentare i risultati di progetti a lungo termine, partiti da un diverso racconto della regione attraverso marcatori identitari, programmi tv nazionali ed eventi. Un piano strategico proseguito con l’aumento dei voli da e per gli aeroporti, ed il conseguente segno positivo accanto alla percentuale degli arrivi nel 2024. «Molto è stato fatto», ha avuto modo di sostenere il presidente Roberto Occhiuto, consapevole che la strada da percorrere è ancora lunga e tortuosa.
La spina nel fianco è la qualità dei servizi. La promessa dell’arrivo di milioni di passeggeri, turisti e viaggiatori si scontra con la necessità di adeguare le strutture ricettive. Anche su questo punto, il governatore è lapidario: «molti alberghi sono in grado di rispondere alla domanda, altri sono fermi agli anni ’70». Ed allora serve un ulteriore sforzo, ma urgono anche nuove idee per rilanciare i “turismi” in grado di accontentare gli utenti a caccia di esperienze. Ne è consapevole l’assessore regionale al turismo Giovanni Calabrese, che al Corriere della Calabria traccia un bilancio della tre giorni milanese.
E’ stato «Fours Seasons» il claim lanciato dalla capitale della moda. «Un’offerta integrata per un turismo tutto l’anno», esordisce Calabrese. «In Calabria è possibile farlo, lo stiamo dimostrando, momenti di confronto importanti alla Bit di Milano ci consentono di mettere in mostra la bellezza dei nostri mari ma anche il patrimonio naturalistico». L’assessore si mostra soddisfatto dell’afflusso di buyer in visita allo stand della Regione Calabria. «I nostri operatori stanno chiudendo tanti contratti importanti, vuol dire che oggi la Calabria ha una reputazione completamente diversa e sta diventando una meta turistica ambita mentre prima non lo era, pur avendo tutte le potenzialità».
La differenza è nei numeri. «Oggi parliamo di risultati, di fatti e continuiamo su questo percorso». Sulla qualità occorre investire. «Assolutamente sì, per questo c’è un bando con una dotazione finanziaria complessiva di 50 milioni di euro, destinata ad aumentare la competitività delle imprese e quindi migliorare la qualità delle strutture, ma anche dei servizi».
Il turismo è cambiato, i turisti pure. «Chi arriva da noi deve avere accesso alle “tante Calabrie”, dal mare alla montagna, dalla enogastronomia al patrimonio archeologico fino a quello religioso. Oggi il turista è esigente, non è semplice accontentarlo ma non è neanche una missione impossibile. L’obiettivo da raggiungere è ambizioso e siamo sulla strada giusta». (redazione@corrierecal.it)
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