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‘Ndrangheta a Reggio Emilia, colpo alla famiglia Arabia – I NOMI

Tra gli arrestati anche il boss “Pino ‘u nigru”. Il clan è legato ai Dragone, protagonisti della faida con i Grande-Aracri

Pubblicato il: 12/03/2025 – 11:14
di Giorgio Curcio
‘Ndrangheta a Reggio Emilia, colpo alla famiglia Arabia – I NOMI

REGGIO EMILIA Un nuovo blitz in Emilia-Romagna ha colpito la ‘ndrangheta stanziata qui da anni. All’alba di oggi, infatti, gli uomini della Polizia di Stato con la Squadra Mobile di Reggio Emilia, e il supporto del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Bologna e Crotone – insieme ai militari della Guardia di Finanza reggiana – hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 persone e 19 perquisizioni. Si tratta di soggetti accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso. I provvedimenti restrittivi, nello specifico, sono stati emessi dal gip presso il Tribunale di Bologna, Alberto Ziroldi, su richiesta della Dda di Bologna, sulla base degli esiti di una lunga e complessa indagine coordinata dal sostituto procuratore Beatrice Ronchi, nei confronti di esponenti del sodalizio mafioso di tipo ‘ndranghetista operante in Emilia-Romagna, avente quale epicentro la città di Reggio Emilia.  

Colpo alla famiglia Arabia

In particolare, le indagini si sono concentrate sul gruppo mafioso Arabia, sodalizio caratterizzato dall’ampia disponibilità di armi e dedito alle estorsioni, alle truffe, nonché alla ricettazione di beni provento di furti a ditte di autotrasporto, commessi al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa. Secondo quanto emerso dalle indagini, a capo dell’organizzazione ci sarebbe Giuseppe Arabia (cl. ’66) detto “Pino u’ nigru”, già condannato in via definitiva e considerato «un esponente di vertice della consorteria ‘ndranghetistica operante in Emilia». Famiglia, quelli degli Arabia, collegata da legami parentali con il boss Antonio Dragone (cl. ’43). Già perché Rosaria Arabia, figlia di Nicola e sorella proprio di Giuseppe, ha sposato prima un figlio del capo, Salvatore Dragone, morto a Carpi nel 1991, poi Raffaele Dragone, ucciso il 31 agosto del ’99, durante la guerra di ‘Ndrangheta, dal gruppo rivale dei Grande-Aracri.   

Gli arresti

In carcere sono finiti: Giuseppe Arabia (cl. ’66) di Cutro; Giuseppe Arabia (cl. ’89) di Crotone; Nicola Arabia (cl. ’85) di Crotone; Salvatore Messina (cl. ’80); Salvatore Spagnolo (cl. ’91) di Crotone e Giuseppe Migale Ranieri (cl. ’78) di Cutro. Ulteriori approfondimenti investigativi, svolti con l’ausilio della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, hanno permesso di ricostruire numerose frodi fiscali, confermando, ancora una volta, come il sodalizio ‘ndranghetista operante in Emilia sia anche specializzato nell’emissione di fatture per operazioni inesistenti Il meccanismo fraudolento posto in essere dagli indagati mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per un totale di 1.802.930,93 euro nei confronti, in particolare, di 12 principali società utilizzatrici, ha fruttato in pochi anni al sodalizio criminale un guadagno pari a oltre 326mila euro. (g.curcio@corrierecal.it)

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