LAMEZIA TERME «Fare impresa in Calabria? Non è più difficile rispetto ad altri luoghi in Italia». Lo chef calabrese Luca Abbruzzino sfata alcuni pregiudizi che ruotano attorno alla sua regione in un articolo sul sito del “Gambero Rosso”. Luca Abbruzzino, classe 1989, ha mosso i primi passi in cucina nel rinomato ristorante di famiglia a Catanzaro, affiancando il padre Antonio, suo più grande mentore. Eppure, Abbruzzino jr non si è limitato a raccogliere l’eredità familiare, ma ha costruito la propria identità gastronomica formandosi in alcuni dei ristoranti più prestigiosi d’Italia e del mondo. Nel 2012, a soli 23 anni, ha preso le redini del Ristorante Abbruzzino, confermando la stella Michelin e diventando uno dei simboli della rivoluzione gastronomica calabrese con una cucina che unisce istinto, gusto, memoria e valorizzazione del territorio. Da poco più di un anno, la sua visione si è concretizzata anche a Lamezia Terme, nel suggestivo palazzo Greco Stella, sede di Abbruzzino Oltre. Un nome che non è solo un’insegna, ma un manifesto: “Oltre” rappresenta un concetto che supera il semplice atto del mangiare, permeando ogni aspetto del ristorante, dal design all’accoglienza, dalla creatività in cucina fino al servizio. Oltre non è una sostituzione, ma un’evoluzione del ristorante di Catanzaro, che resta aperto e saldamente legato alla storia familiare. Alla domanda su come è fare impresa in Calabria, Abruzzino risponde: «È come farlo da qualsiasi altra parte del mondo, bisogna concentrarsi sulla propria azienda, lavorare puntando alla qualità, tenere duro. Penso che ormai non sia facile da nessuna parte d’Italia fare impresa. Alcune difficoltà aggiuntive possono essere la distanza e l’utenza intesa in numeri, basti pensare che gli abitanti della Calabria sono poco più di quelli di Milano o, per esempio, da Reggio Calabria alla Sila ci vogliono quasi tre ore. Ma, al tempo stesso, in Calabria non c’è la concorrenza che c’è a Milano», spiega, continuando a elencare i vantaggi di avere un ristorante in Calabria, «un territorio abbastanza vergine dal punto di vista di una ristorazione fine dining, quindi c’è spazio per chiunque voglia giocare in questo campionato».
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