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Cosenza, la fine del triennio di Pecoraro fa ripartire il Pd da zero

Doveva essere una riconferma unitaria (come per Irto) ma il passo di lato del segretario apre una nuova fase di transizione dopo i recenti scossoni

Pubblicato il: 08/05/2025 – 17:10
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Cosenza, la fine del triennio di Pecoraro fa ripartire il Pd da zero

COSENZA È come una versione politica del Gioco dell’Oca: torna alla casella di partenza. I 3 anni tondi della segreteria di Vittorio Pecoraro stavano volgendo placidamente verso una riconferma unitaria in linea con l’indirizzo regionale su Nicola Irto. Poi una valutazione di natura non partitica ma personale di Pecoraro stamattina ha cambiato d’improvviso gli scenari, a chiudere un triennio – non certo privo di tribolazioni – della federazione provinciale dem che ha registrato polemiche su circoli e tessere, correnti fredde, critiche sulla gestione delle candidature alle Provinciali, dissidenze sfociate ad esempio nella creazione di un gruppo a sé a Palazzo dei Bruzi, inattività del “quartier generale” cosentino e persino le ipotetiche dimissioni dello stesso Pecoraro con tanto di corvi, lettere e ricorsi fantasma e intervento definitivo della commissione di garanzia.

Cosa succede in città

E poi il mai chiarito rapporto del partito con la giunta comunale di Caruso, prima appoggiato nel “laboratorio” che nel 2021 trasformò Cosenza in un (raro) esperimento di campo largo, poi deluso dall’operato del sindaco socialista, guarda caso nei giorni dello strappo rendese del doppio candidato sindaco di centrosinistra – Principe vs. Bilotti – e soprattutto di una rottura interna agli alti dignitari del partito cosentino. Oltre al danno la beffa, visto che proprio qualche settimana prima si era ricomposta la vicenda del rimpasto con la pasionaria Maria Locanto finalmente vicesindaca. Ora forse si torna alla casella di partenza e bisogna lanciare di nuovo i dadi.
Ad agitarli e tirarli, nell’attesa che si trovi un nome di sintesi – al momento ipotesi davvero fantascientifica – ci sarà tra gli altri il decano Giuseppe Mazzuca, anche in virtù del suo ruolo di presidente della Commissione congressuale provinciale. Nelle chat e nei capannelli dei dem si “gioca” al toto-segretario nei giorni della fumata bianca attesa in Vaticano, certo con tempi più dilatati: e se proprio Locanto fosse il nome su cui confluire per la segreteria provinciale? Magari lanciando nella casella liberatasi in giunta un altro nome forte del Pd bruzio come Francesco Alimena, dem molto vicino alla linea governista di Palazzo dei Bruzi. Suggestioni da Conclave, appunto.
E infine, deciso questo, ci sarebbero eventuali sfidanti del candidato “maggioritario”? Elio Bozzo (Democratici per la Calabria) oggi conferma che si stanno raccogliendo le firme per il candidato e per l’assemblea provinciale. Ma parlare di nomi, anche tra i “dissidenti”, è davvero prematuro. (euf)

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