Melillo: «Guerra dei dazi? Un’opportunità per camorra e ‘ndrangheta»
Così il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo al Festival dell’Economia di Trento

TRENTO «Il contrabbando sarà un fenomeno in grande ripresa, ma non è neanche l’unico rischio: l’introduzione di una guerra dei dazi comporta torsioni nella normale competizione economica, le imprese per tenere bassi i propri prezzi, cercheranno di ridurre i costi e si rivolgeranno assai di più a quella rete di servizi illegali che la criminalità mafiosa offre che è fatta di frodi doganali, di frodi Iva, di sottofatturazioni, di tutto ciò che serve a una impresa per ridurre artificiosamente e illegalmente i propri costi». Lo ha affermato Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, ospite al Festival dell’Economia di Trento, spiegando che questi tipi di servizi illegali sono forniti da «una vera e propria costellazione di imprese che in buona parte fanno capo a due grandi circuiti criminali, la camorra e la ‘ndrangheta». Secondo Melillo «se alcuni beni con i dazi diventeranno eccessivamente cari, scatterà l’offerta dell’industria del falso che offrirà surrogati a prezzi inferiori». «Credo la guerra dei dazi abbia dei sinceri fan nelle organizzazioni mafiose», conclude Melillo convinto che anzi i criminali «sono molto preoccupati del rischio di una ricomposizione negoziale».
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