Tregua lontanissima in Ucraina, Putin: «La userebbero per riarmarsi»
Il leader russo in diretta tv: «Trattare con gli ucraini è uguale a negoziare con i terroristi»

Non accennano ad appianarsi le divergenze tra Russia e Ucraina sulle condizioni per arrivare a una soluzione del conflitto, con le parti che ormai sembrano mettere in discussione l’utilità stessa dei negoziati intavolati a Istanbul. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha definito un “ultimatum” inaccettabile il memorandum presentato dai russi dopo il secondo round di colloqui, il 2 giugno in Turchia, e ha rifiutato la proposta di Mosca di una tregua umanitaria di due o tre giorni per permettere di recuperare e poi scambiare i corpi dei rispettivi caduti. A Istanbul la Russia ha delineato richieste massimaliste per un possibile cessate il fuoco, tra cui il ritiro completo dell’Ucraina da quattro regioni a est e a sud che Mosca afferma di aver annesso anche se non controlla totalmente. Kiev ha insistito, invece, su un cessate il fuoco incondizionato di almeno un mese, a cui far seguire un incontro di alto livello tra Zelensky e Putin, aperto anche al presidente Usa, Donald Trump.
Tenere un vertice di alto livello con gli ucraini equivarrebbe a “negoziare con i terroristi”, ha denunciato Putin accusando i vertici politici di Kiev di avere ordinato gli attacchi ai treni avvenuti nella notte tra sabato e domenica nelle regioni russe di Bryansk e Kursk al confine e in cui sono morte sette persone. Quei raid – sferrati alla vigilia del secondo round di colloqui e di cui l’Ucraina non ha rivendicato la responsabilita’ – “miravano a sabotare il processo negoziale”, ha affermato Putin definendo “marcio e corrotto” il governo ucraino. Il leader russo ha anche rimandato a Zelensky le rimostranze espresse dal collega ucraino sul livello troppo basso della delegazione russa a Istanbul che renderebbe “inutile” proseguire tale formato: “Non spetta a loro giudicare” i nostri inviati. Parlando in diretta tv con i membri del governo, Putin ha anche escluso un cessate il fuoco completo in Ucraina. Perché ricompensarli concedendo loro una pausa dai combattimenti, che saranno utilizzati per rifornire il regime di armi occidentali, per continuare la loro mobilitazione forzata e per preparare diversi atti terroristici?”, ha chiesto. L’unico punto su cui le parti sembrano ancora concordare e’ quello umanitario dello scambio di prigionieri: nel fine settimana e’ atteso il ritorno di altri mille soldati. Un “risultato colossale” per la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.