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il testo approvato dalla Cei

L’Assemblea Sinodale: «Impegno contro discriminazione Lgbtq+»

Invitate le diocesi al dialogo e al rispetto

Pubblicato il: 25/10/2025 – 17:29
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L’Assemblea Sinodale: «Impegno contro discriminazione Lgbtq+»

CITTÀ DEL VATICANO Il documento approvato oggi dall’Assemblea Sinodale della Chiesa italiana dopo 4 anni di lavori promuove l’inclusione e l’accompagnamento delle persone Lgbtq+. Tra le proposte approvate si legge che «le Chiese locali, superando l’atteggiamento discriminatorio a volte diffuso negli ambienti ecclesiali e nella società, si impegnino a promuovere il riconoscimento e l’accompagnamento delle persone omoaffettive e transgender, così come dei loro genitori, che già appartengono alla comunità cristiana». La Chiesa Italiana viene inoltre invitata a «sostenere con la preghiera e la riflessione le “Giornate promosse dalla società” civile per contrastare ogni forma di violenza e manifestare prossimità  verso chi è ferito e discriminato. La raccomandazione èquella di aprirsi verso le iniziative contro la violenza e la discriminazione di genere, la pedofilia, il bullismo, il femminicidio, l’omofobia e la transfobia. In effetti è un testo ampio e articolato quello approvato oggi dalla Terza Assemblea sinodale italiana. Frutto di un lungo percorso di ascolto e di discernimento comunitario, il documento finale è stato preparato sulla base degli emendamenti emersi durante la seconda Assemblea (31 marzo-3 aprile 2025) e successivamente elaborato attraverso un intenso lavoro congiunto della Presidenza della Cei, del Comitato del Cammino sinodale, del Consiglio Permanente, degli Organismi della Cei e delle Regioni ecclesiastiche. Nel corso del briefing conclusivo, monsignor Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale, insieme a monsignor Valentino Bulgarelli, segretario del Comitato, e a Pierpaolo Triani, membro dello stesso organismo, ha spiegato che il documento «è frutto soprattutto del lavoro della seconda Assemblea sinodale, con tantissimi emendamenti» e che si struttura attorno a tre grandi priorità. «La prima – è stato precisato – è la corresponsabilità, che implica un rinnovo degli organismi ecclesiali, della partecipazione e una guida maggiormente condivisa, con un ruolo più riconosciuto delle donne. Poi viene la formazione, essenziale per costruire comunità mature nella fede. Infine, la terza priorità, soprattutto maturata nell’ultimo anno, è la pace, tema molto sentito: nel documento sono confluite tante proposte su pace, disarmo e sull’assunzione di responsabilità di fronte ai conflitti che ci stanno devastando».

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