Ranucci: «Avevo annunciato un’inchiesta sulla ‘ndrangheta»
Il giornalista in Commissione Antimafia

ROMA Dopo l’attentato subito nella notte tra il 16 e il 17 ottobre «non ho ricevuto altre minacce, nessun episodio particolare da segnalare». Lo ha detto Sigfrido Ranucci rispondendo in Commissione antimafia a una domanda della presidente Chiara Colosimo. «Attualmente mi è stata assegnata una macchina blindata con posto fisso dove alloggio e ho l’Esercito davanti casa – ha spiegato il conduttore di Report -. La mia preoccupazione più grande è per i miei familiari, dopo quello che è accaduto, ma sono sufficientemente forti da riprendere la loro attività con normalità». Sui tempi dell’attentato, oggetto di indagine, «avevo avvisato all’ultimo momento la scorta, quasi a ridosso della mia partenza da Rocca Massima, che sarei rientrato per le 21. Altra possibile coincidenza è che due o tre giorni prima avevo lanciato attraverso i miei social i temi della puntata successiva: le infiltrazioni della ‘ndrangheta nell’eolico, il cantiere del ritrovamento di una mitraglietta, Banca Progetto, le inchieste sulle stragi… il solito sguardo di Report». Parlando del tipo di protezione assegnato, Ranucci ha ricordato infine che «le persone della scorta sono quasi sempre le stesse, e godono della mia massima fiducia: colgo l’occasione anche per ringraziare gli uomini della Polizia di Stato e dei Carabinieri che trovo in tutti i luoghi in cui vado a presentare il libro e che mi hanno sempre garantito la più totale sicurezza».
Foto Italpress
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