‘Ndrangheta nel Torinese, 11 anni per D’Onofrio
Condannato a 8 anni anche l’ex sindacalista Ceravolo

Si è concluso a Torino uno dei processi scaturiti dall’inchiesta Factotum sulla presenza della ‘ndrangheta nel Nord-Ovest. In totale sono cinque le condanne inflitte dai giudici: 11 anni e 10 mesi per Francesco D’Onofrio, ritenuto dagli inquirenti figura di vertice delle cosche torinesi. D’Onofrio, che negli anni ’80 militò in Colp, un gruppo di estrema sinistra, ha negato qualsiasi legame con i clan. A Milano, sulla scorta del ritrovamento di una pistola nella sua abitazione, è stato riaperto un fascicolo sull’omicidio del procuratore Bruno Caccia, ucciso a Torino in un agguato nel 1983. Il delitto (per il quale altre due persone sono state condannate in via definitiva) è stato ricondotto alla criminalità organizzata; anche per questa vicenda, comunque, D’Onofrio ha sempre negato ogni coinvolgimento. A Domenico Ceravolo, sindacalista della Cisl all’epoca dei fatti contestati nel procedimento Factotum, sono stati inflitti 8 anni, 10 mesi e 20 giorni. Si sono costituiti parte civile i Comuni di Torino e Carmagnola, il sindacato e la Regione Piemonte. (Ansa)
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