“Zero precari” e misure «per non lasciare indietro nessuno». “Missione” Coesione sociale
Lavoro, welfare, istruzione, politiche per i giovani, lotta allo spopolamento: le priorità programmatiche della Regione

CATANZARO Lavoro, welfare, coesione sociale, istruzione. «Non c’è dignità senza lavoro, non c’è futuro senza giovani», per questo il Piano programmatico della Regione Calabra declinato dalla Giunta nel Defr evidenzia che «le politiche economiche 2026-2028 sono orientate a creare occupazione stabile (“Mai più precariato”) e a contrastare la desertificazione demografica delle aree interne». La manovra 2026-2028 – si fa poi presente – «include misure specifiche per la coesione sociale e il contrasto allo spopolamento, con risorse vincolate»: Piano interventi sociali (328 milioni), Politiche attive del lavoro (Padel-225 milioni), Piano Fragilità Fse+ (122 milioni), Centri per l’impiego (55,4 milioni).
La Strategia “Casa Calabria 100”
Per combattere lo spopolamento «la Regione – specifica la Giunta – lancia il programma sperimentale “Casa Calabria 100”. Si tratta di un incentivo fino a 100.000 euro per le giovani coppie e i lavoratori digitali che scelgono di acquistare e ristrutturare casa in uno dei comuni delle aree interne a rischio abbandono. Non è solo una misura abitativa, ma una manovra di rigenerazione urbana e sociale per riportare vita nei borghi. Oltre alle misure abitative, la Regione – si aggiunge nel Defr – investe massicciamente sulla vitalità delle aree interne. Sono stati stanziati 28 milioni di euro destinati alle tre nuove Aree Interne (Alto Jonio Cosentino, Versante Tirrenico Aspromonte, Alto Tirreno Cosentino Pollino) per finanziare servizi essenziali e sviluppo locale. Attraverso i fondi Fosmit, saranno finanziati con 6 milioni di euro il bando “Sviluppo delle montagne calabresi”, che sostiene interventi in 155 Comuni montani. Si proseguirà inoltre con il sostegno alle Green Communities, comunità locali che hanno scelto di valorizzare acqua, boschi e paesaggio come asset di sviluppo sostenibile ed energetico».

Lavoro: chiusura del precariato storico
Sul fronte – sempre drammatico – dell’occupazione l’obiettivo è la chiusura del precariato storico. «Il bacino dei Tis (Tirocinanti di Inclusione Sociale) e degli Lsu/Lpu – rimarca la Giunta – è una ferita aperta da decenni. Il piano prevede la stabilizzazione definitiva attraverso incentivi alle assunzioni nei Comuni (54.000 euro per unità) e nel sistema regionale, con l’obiettivo di svuotare completamente il bacino entro la fine della legislatura». Ma si punta anche sulle politiche attive del lavoro, che «saranno gestite dalla nuova Arpal, supportata dal programma Padel (225 milioni di euro), per formare profili professionali realmente richiesti dal mercato, specialmente nel settore turistico e digitale».
Welfare e diritto allo studio
«Una regione che cresce non lascia indietro nessuno», è poi il “claim” della Giunta regionale. «Il bilancio regionale blinda 450 milioni di euro per il welfare e le fragilità, finanziando piani di intervento sociale gestiti dagli Ambiti territoriali. Sul fronte dell’istruzione poi – prosegue il documento – la Calabria conferma il suo impegno “ambizioso”: 70 milioni di euro l’anno per garantire il diritto allo studio, coprendo il 100% delle borse di studio per gli idonei. Investire sui cervelli è l’unico modo per evitare che il “biglietto di sola andata” sia l’unica opzione per i ragazzi. Per queste ragioni sarà avviato, già nel 2026, il “reddito di merito” rivolto ai giovani che sì iscrivano nelle università calabresi».
Un Welfare Innovativo: Psicologo e sostegno alle fragilità
Ma per la Giunta «il modello regionale di welfare guarda ai bisogni emergenti. La Calabria è stata la prima regione a introdurre lo Psicologo nelle scuole, una misura che renderemo strutturale per supportare i ragazzi e prevenire il disagio giovanile, con l’obiettivo di istituire presto anche lo psicologo di base. Un’attenzione particolare è rivolta alle donne che combattono battaglie difficili. Sarà avviato il progetto “Un passo in più” per contrastare la cosiddetta “tossicità finanziaria” delle patologie oncologiche: previsto un contributo economico alle donne affette da tumore per coprire quelle spese accessorie (trasporti, supporto domestico, parrucche) che spesso gravano pesantemente sui bilanci familiari in un momento di estrema fragilità». (a. cant.)
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