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“la meraviglia di stare al mondo”

«C’è un alto tasso di mortalità precoce» in alcuni comuni calabresi

Secondo giorno dell’evento del Corriere della Calabria a Vibo. «Inquietante che il reparto prevenzione abbia il 70% del personale veterinario»

Pubblicato il: 27/05/2023 – 11:21
«C’è un alto tasso di mortalità precoce» in alcuni comuni calabresi

VIBO VALENTIA Secondo e ultimo giorno di dibattiti. Oggi si chiude “La Meraviglia di stare al mondo“: l’evento in corso a Vibo Valentia organizzato dal Gruppo Corriere della Calabria. Questa mattina a Palazzo Gagliardi, l’inizio dei lavori coordinati da Danilo Monteleone e Ugo Floro, sono stati anticipati dai saluti dei consiglieri regionali, Francesco De Nisi; Michele Comito e Amalia Bruni, insieme al Commissario dell’Ente Parco regionale delle Serre, Alfonso Grillo.
Il consigliere De Nisi si sofferma sul valore della calabresità: «Oggi è un vanto, occorre cambiare approccio nella narrazione della Calabria. L’elemento della consapevolezza è fondamentale, dobbiamo favorire un racconto diverso che possa attirare imprenditori. Non possiamo e dobbiamo parlare solo di ‘ndrangheta e malaffare. Non significa sottovalutare il fenomeno mafioso, ma essere consapevoli che esiste una Regione meravigliosa». Il ruolo del consigliere regionale è cambiato – dice Ugo Floro rivolgendosi a Michele Comito – serve il vostro impegno per costruire una narrazione diversa dalla Regione. «Siamo calabresi con orgoglio e non più figure con il cappello in mano, possiamo cogliere l’opportunità della autonomia differenziata. Grazie ad una giusta perequazione dei Lep possiamo essere della partita, l’impegno economico è importante ma dobbiamo giocarci le nostre carte». Comito poi si sofferma sulla sanità: «dobbiamo farci carico dei malati oncologici, non possono costringerli a vivere condizioni difficili per colpa di una nostra disorganizzazione. Un paziente non può fare una filiera diagnostica lunga e tortuosa». I temi sanitari sono cari alla consigliera regionale Amalia Bruni. «Mettere insieme le positività vuol dire migliorare la resilienza. Dobbiamo pensare a rimettere in piedi la sanità, ma la gestione è solo un pezzo del percorso. Poi occorre lavorare su interventi di altra natura: prevenzione, ambiente, e condizione socio economica. E cita un esempio. I comuni di Crotone, Cassano allo Ionio e Cerchiara hanno un indice di deprivazione socio economica alta ma bisogna soffermarsi sull’alto tasso di mortalità precoce rispetto alle altre popolazioni, del 7% per gli uomini e 11% delle donne». L’ambiente è un altro dei temi al centro della due giorni di incontri a Vibo Valentia. Il commissario del Parco regionale delle Serre, Alfonso Grillo, si sofferma, invece, del rapporto tra natura e salute. «Mi occupo di tutela e salvaguardia di questo meraviglioso territorio, abbiamo la responsabilità della prevenzione. Natura e alimentazione incidono in maniera rilevante sulla salute, la biodiversità e la sua tutela è fondamentale. Ovviamente è opportuno anche spingere sulla valorizzazione dei territori, cosa che facciamo quotidianamente».

Prevenzione e cura dei pazienti

Prevenzione, accesso alle cure, diritto alla salute. Questi i temi al centro del primo tavolo dei lavori con relatori: Giuseppe Giuliano, commissario dell’Asp di Vibo Valentia; Francesco Lucia, dirigente prevenzione e sanità pubblica del dipartimento Tutela della Salute; Antonio Caputo, direttore del reparto Oncologia dell’Ospedale di San Giovanni in Fiore e Anna Maria Stanganelli, garante regionale della Salute. «L’ospedale di Vibo è stato approvato, sono stati incrementati i fondi, è stato ben progetto ed abbiamo migliorato l’offerta sanitaria sul territorio», dice Giuliano. «E’ inquietante che il reparto prevenzione abbia il 70% del personale veterinario, questo dipartimento è spesso sottovalutato. La prevenzione è la fase più importante della sanità, nasce per ridurre i costi della cronicità ed è legata ad un fattore economico. Poi occorre fare una distinzione tra la campagna di prevenzione dettata dalla Regione e realizzata attraverso gli screening e quella individuale che andrebbe invece veicolata nelle scuole», chiosa. I tempi sono maturi per varare una nuova riforma della sanità, alla luce di una pandemia che ha messo a nudo i punti critici del settore. «E’ necessario puntare sul personale medico qualificato – dice Francesco Lucia – la Regione ha una funzione importante di coordinamento e interazione con il territorio. Insieme dobbiamo lavorare per migliorare il sistema e sostenere i settori strategici, come quello della prevenzione. Fino ad oggi si è pensato ad assumere medici e infermieri e meno a destinare risorse alla prevenzione». Ma la cultura della prevenzione diventa fondamentale. «Partiamo dalle scuole, i ragazzi devono avere maggiore consapevolezza sugli stili di vita corretti», conclude Lucia. Un cittadino consapevole è il migliore alleato di una sanità in difficoltà. Prende la parola, l’oncologo Caputo. «A San Giovanni in Fiore, dove lavoro, l’ospedale ha subito la fine degli altri nosocomi piccoli di periferia: è stato depauperato». «Il paziente oncologico deve essere al centro dell’attenzione, ma ad oggi non è cosi – aggiunge – amo questo lavoro e mi duole vedere pazienti costretti a muoversi e percorrere chilometri per seguire la chemioterapia». «L’unica cosa che non manca in Calabria sono i professionisti, mettono in piedi in autonomia un reparto e si impegnano per aiutare tutti i pazienti. A queste latitudini è difficile operare per mancanza di strutture e strumenti adeguati per i pazienti oncologici e su questo siamo impegnati alacremente», sottolinea il deputato e medico Giuseppe Mangialavori. Che chiosa: «Dobbiamo investire sulle Pet e di questo abbiamo già discusso con il governatore Occhiuto. In Calabria sono tre o quattro e dunque insufficienti, i nostri pazienti sono costretti ad andare in Campania». A chiudere i lavori, l’intervento di Anna Maria Stanganelli. «Quella del Garante della Salute è una figura nuova in Calabria, il merito è del presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso. E’ una conquista di civiltà. Rappresenta un riferimento per tutti i cittadini, ma non solo anche per i medici spesso vittime di aggressioni fisiche e verbali. Si tratta di un’autorità indipendente», aggiunge. «Ricevo diverse segnalazioni e ad oggi abbiamo risposto al 90% di queste richieste di aiuto», chiosa Stanganelli.

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