La Polonia si prende la sua vendetta e scalza l’Italia dal trono d’Europa. In un PalaEur con 11.300 spettatori (record d’incasso), sotto gli occhi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, gli azzurri non riescono a bissare il trionfo di due anni fa a Katowice e cedono lo scettro continentale alla squadra guidata da Nikola Grbic. Per la Polonia è il secondo Europeo dopo quello vinto nel 2009, ma è anche la rivincita sugli azzurri di Fefè De Giorgi a 12 mesi dalla finale mondiale persa sempre a Katowice. Le lacrime davanti al proprio pubblico stavolta sono azzurre: 3-0 il finale di Roma, con parziali di 25-20, 25-21, 25-23 a favore dei polacchi. In questo 2023 le due nazionali si erano già affrontate due volte, la prima a giugno a Rotterdam nella Volleyball Nations League – successo della Polonia che poi andrà a conquistare anche il titolo -, e poi lo scorso 20 agosto al Memorial Wagner di Cracovia, con gli azzurri capaci di imporsi 3-1. Oggi il terzo atto della sfida, il più importante, che però non premia un’Italia autrice di un percorso da favola, dal girone (tutte vittorie da tre punti prima di quella al tie-break sulla Germania), fino alla fase a eliminazione diretta, superando Macedonia (3-0) e Olanda (3-2) e poi spazzando via (3-0) la Francia oro olimpico in carica. Mancava l’ultimo passo ma a fare lo sgambetto agli azzurri è stata una Polonia quasi in missione, arrivata in finale lasciando le briciole agli avversari, comprese Serbia e Slovenia (battute entrambe 3-1) fra quarti e semifinali, e vogliosa di tornare sul tetto d’Europa dopo un’attesa lunga 14 anni. All’Italia resta l’argento ma anche la consapevolezza che fra un anno, a Parigi, ci sono tutte le condizioni per sfatare una volta per tutte quel maledetto tabù a cinque cerchi.
A fine gara ai microfoni della Rai è stato chiamato il calabrese (di Rossano) Daniele Lavia, ancora una volta il migliore in campo dell’Italia. «Dobbiamo ringraziare il pubblico italiano – ha detto Lavia – perché ci è sempre statoi accanto, nel bene e nel male. Perdere ci dà fastidio, ma è sempre una medaglia d’argento ed è una medaglia conquistata. Avremmo voluto festeggiare con il nostro pubblico, questa volta non ce l’abbiamo fatta ma non dobbiamo abbatterci. Queste sconfitte servono anche a crescere. Abbiamo ancora tanto da dare».
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