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l’intervista

Il maestro Arlia omaggia Morricone. «Oggi non snobberebbe TikTok»

Il musicista impegnato stasera e domani al Teatro Antico di Taormina

Pubblicato il: 09/08/2024 – 14:13
Il maestro Arlia omaggia Morricone. «Oggi non snobberebbe TikTok»

ROMA Il maestro Filippo è pronto a rendere omaggio ad Ennio Morricone. Classe 1989, già direttore di conservatorio più giovane d’Italia presso il Conservatorio Statale di Musica P. I. Tchaikovsky di Catanzaro-Nocera Terinese in Calabria, dove è tuttora docente, Arlia è stato intervistato dal quotidiano Libero. Seguendo la sua volontà di innovazione – evidenzia il giornale – senza uscire dal solco della musica classica, il maestro è impegnato nell’ambizioso progetto di accostare il centenario di Puccini e le melodie del più celebre compositore al mondo di musica da film. Tutto tenuto insieme nel contesto del Festival Lirico dei Teatri di Pietra che vedrà una eccezionale doppietta di spettacoli proprio stasera e domani al Teatro Antico di Taormina che risplenderà oggi con la Turandot e domani con il tributo a Morricone. Arlia dirigerà un imponente accostamento di suoni e voci che nasce dall’unione del Coro Lirico Siciliano accompagnato dall’Orchestra Filarmonica della Calabria. Voce solista sarà quella del tenore Alberto Urso, noto al grande pubblico per aver vinto Amici di Maria De Filippi nel 2019. «Abbiamo appena portato in scena – ha detto Arlia a Libero – una serata di gala d’apertura dedicata al centenario di Puccini alla quale ha partecipato la pianista Lola Astanova che è una vera star sui social assieme all’orchestra e al coro di oltre cento elementi quindi uno spettacolo anche da vedere, oltre che ascoltare grazie alle arie più belle e nazionalpopolari: dalla Tosca a Madama Butterfly alla Turandot. Stasera affronteremo l’opera della maturità di Giacomo Puccini, proprio con la Turandot, ultimo capolavoro rimasto incompiuto e completato dal compositore Franco Alfano. Noi, però, nel centenario di Puccini abbiamo deciso di omaggiarlo suonando solo le parti effettivamente scritte da lui. Ciò significa che alla casella 35 del terzo atto ci fermeremo con la morte di Liù. Domani sera, invece, avremo l’omaggio a Morricone. Lo abbiamo già fatto al teatro greco di Siracusa, a Tindari. La serata è sold out. L’altra novità è la presenza di Alberto Urso che si esibirà nelle canzoni di musica leggera che Morricone ha orchestrato. Brani come Che cosa c’è o Se telefonando di Mina. Lo vedremo esibirsi in un medley tutto dedicato a queste tracce che sembrerebbero fuori contesto ma alle quali invece ha lavorato il maestro che tutto il mondo ci invidia. D’altra parte la musica da film è ormai un genere musicale di cui Ennio Morricone è il cigno assoluto». «Io – ha proseguito Arlia – credo si possa omaggiare Puccini, eccellenza italiana dell’opera assieme a un altro grande italiano come, Morricone che, in tempi più recenti, ha contribuito ad arricchire la storia della cinematografia con colonne sonore di film quali C’era una volta in America, Nuovo Cinema Paradiso, Malena, Baaria oltre a tanti altri che, anche grazie alla semplicità della scrittura delle sue note, sono rimasti nel cuore di moltissime persone. Questa è una battaglia che porto avanti da molto tempo. È inutile nascondersi di fronte al fatto che la musica classica oggi deve reggere il paragone con altri generi musicali e linguaggi più semplici e più facili da avvicinare soprattutto ai giovani». Arlia nel corso dell’intervista ha anche ammesso che in caso di chiamata non potrebbe dire no con facilità al Festival di Sanremo. «A meno che non ci si trovi di fronte a un maestro del calibro di Riccardo Muti, un gigante che fa storia a sé che tutti dobbiamo semplicemente ammirare. Ma penso che in Italia di Riccardo Muti ce ne sia davvero uno soltanto, essendo lui un talento non replicabile». Infine Arlia ha evidenziato come oggi a suo avviso Morricone non snobberebbe TikTok. «Le canzoni che hanno cantato da Gino Paoli a Mina sono orchestrate magnificamente da Morricone. Non è vero che qualità e mercato sono due cose diverse e inconciliabili. La differenza la fanno le persone giuste e Morricone certamente era una di queste».

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