LAMEZIA TERME A stagione estiva quasi archiviata, in attesa dell’imminente assemblea, si può azzardare un consuntivo: all’aeroporto di Lamezia Terme si segnala un calo di arrivi a luglio (ma si ipotizza un segno più ad agosto), mentre Reggio Calabria cresce soprattutto grazie all’attivismo del ceo di Ryanair, Eddie Wilson, su impulso della Regione Calabria. Ed è proprio in riva allo Stretto che inizia a prendere forma quella«intermodalità» teorizzata – per ora sono solo parole – dall’amministratore unico Sacal, Marco Franchini: una rete di collegamenti che per ora non interessa Lamezia e, soprattutto, è merito di Trenitalia più che del management della società aeroportuale calabrese.
Se i numeri dei passeggeri in transito nei cieli di Calabria si muovono tra flessioni e aumenti, la cifra è invidiabile solo in riferimento alla remunerazione dell’amministratore unico: 180mila euro annui, «importo notevolmente inferiore rispetto a quello erogato da Sacal all’organo amministrativo nell’esercizio appena concluso» specificava nell’assemblea ordinaria del 12 maggio 2022 il rappresentante di Fincalabra; i consiglieri prendono molto meno (nel vecchio cda 15mila euro a ciascuno dei 5 componenti).
Franchini è attualmente in una confort zone (beh, con quello stipendio) in fase di rafforzamento, abitata da figure di garanzia e specchiata professionalità come il direttore commerciale Mauro Bolla e soprattutto Nicola Maione, il cui nome si fa sempre più strada per la presidenza: Maione, avvocato originario di Lamezia Terme, ha un curriculum davvero prestigioso, anche sotto il profilo accademico oltre che manageriale: già presidente del Cda di Enav, l’ente per l’aviazione, Maione oggi è ai vertici della Monte dei Paschi di Siena. Nel rinnovato Cda della Sacal in quota Regione dovrebbe trovare posto l’avvocato dello Stato Ettore Figliolia o, in seconda battuta, Luciano Vigna, capo di gabinetto di Occhiuto. In più, nel Cda Sacal si vocifera anche di una funzionaria ministeriale, in modo che venga rispettato l’equilibrio di genere. Insomma, in vista una rivoluzione in casa Sacal.
Ma mentre si pensa al ridisegno dei vertici e Franchini dispensa selfie e scatti con il pollicione alzato in pista, i maldipancia degli utenti aumentano. Nei giorni scorsi ci segnalavano via mail, con tanto di ricevute, un caso limite: il costo di un biglietto andata e ritorno Lamezia Terme-Milano arrivato alla cifra di 661,09 euro. «I vertici della Sacal – si chiedeva il nostro lettore – sono con la coscienza a posto quando apprendono dei prezzi dei biglietti aerei senza adottare alcuna azione per ridurli? Eppure dovrebbe preoccuparsi degli imbarazzanti risultati del principale aeroporto calabrese. Quello di Lamezia Terme, dall’inizio dell’anno, ha registrato le seguenti performance in tema di traffico passeggeri: gennaio -13%, febbraio -10,1%, marzo -7,3%, aprile -13,4%, maggio -10,3%, giugno -3,5% e luglio -6,6%. Vediamo come l’amministratore unico giustificherà questi dati di Assaeroporti, senza pensare troppo al suo compenso».
A proposito di cifre, o performance come amano dire i manager. Lo scalo di SUF – Sant’Eufemia a luglio 2024 aveva totalizzato da inizio anno 1.503.745 passeggeri (-8,7% rispetto al 2023) di cui 1.144.732 da voli nazionali e 353.315 internazionali – con un -12,8% mensile nei voli nazionali e -3,3% di movimenti – mentre i dati di agosto non sono ancora ufficiali ma lasciano intravedere una crescita. (Stesso trend della Calabria come destinazione turistica, con previsioni positive e stime che, seppur prudenziali, indicano un aumento del 3-4% degli arrivi rispetto al 2023: circa 1,7 milioni di arrivi e 7,8 milioni di presenze cifre da leggere con cautela dal momento che l’Osservatorio non lavora tutti i dati e flussi.)
Se lo scalo di Crotone si conferma una cattedrale nel deserto che mestamente spegne le luci a tarda sera, Reggio Calabria continua a crescere: il “Tito Minniti” raggiungerà quota 8 rotte estere, contro le 6 dell’aeroporto lametino, e si impone sempre più come pista preferita dagli utenti siciliani, non solo gli isolani della zona orientale, che la preferiscono alla catanese Fontanarossa. Sempre a luglio, l’Aeroporto di Reggio Calabria ha registrato 60.957 passeggeri (di cui 46.371 nazionali con una variazione del +46,2%) e 426 movimenti (+60,2%), la media di passeggeri a volo è stata di 143 su una capacità media di circa 170 posti (coefficiente di riempimento 84%) e in particolare il coefficiente di riempimento dei voli Internazionali di Ryanair è stato dell’86%. Cifre invidiabili che portano a un +75% di crescita sul totale di passeggeri su base annua (284.734) e +90,4% su base mensile (61.262).
Intanto, rimanendo nella città dello Stretto, in attesa della « intermodalità con l’arrivo a Lamezia, la ripartenza dei passeggeri da Crotone o da Reggio o l’inverso» è di questi giorni la notizia che arrivare in treno Regionale alla stazione di Reggio di Calabria Centrale e raggiungere l’aeroporto “Tito Minniti” diventa comodo e veloce grazie al nuovo Link nato dalla sinergia fra il Regionale di Trenitalia (Gruppo FS) e Atam Spa, di concerto con la Regione Calabria/ArtCal committente del servizio ferroviario: il nuovo collegamento è attivo dal 5 settembre scorso al costo di euro 1,50 da sommare al prezzo del biglietto del treno.
Sono 55 i collegamenti previsti nei giorni feriali e 28 quelli nei giorni festivi per raggiungere dalla stazione di Reggio di Calabria centrale l’aeroporto dello Stretto in circa 15 minuti, con una frequenza di circa 30 minuti a corsa (il collegamento serve anche il Gom – Grande Ospedale Metropolitano, con circa 20 minuti di percorrenza ed una frequenza di circa 30 minuti a corsa).
Quanto basta per immaginare lo sfogo del passeggero-tipo che dall’aeroporto di Lamezia trascinerà trafelato il trolley fuori dall’area gate in cerca di un collegamento per la stazione di Sant’Eufemia: «La prossima volta atterro a Reggio!».
‘Nduja, dialetto e aeroplanini di carta: il biennio volante di Marco Franchini
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