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la conferenza stampa

Meloni: «Dal Governo l’intento di andare avanti con le riforme con determinazione e velocità»

Dal caso Sala ai rapporti con Trump e Musk, passando per premierato, autonomia e giustizia. E la richiesta ai giornalisti: «Chiedo rispetto»

Pubblicato il: 09/01/2025 – 12:49
di Mariateresa Ripolo
Meloni: «Dal Governo l’intento di andare avanti con le riforme con determinazione e velocità»

ROMA «Mi sorprende pensare che sia diffusa l’idea che questo Governo voglia comprimere il lavoro dei giornalisti. O sentire che io non risponderei alle domande dei giornalisti. Ho fatto fare un resoconto e ne è risultato che nel 2024 ho risposto a 350 domande». E poi una richiesta: «Mi capita sempre più spesso di vedere riportate frasi virgolettate che io non ho mai detto né pensato. Io vorrei ripartire da questa conferenza stampa con voi chiedendo rispetto. Io ho tanto rispetto per il vostro lavoro e vorrei essere rispettata». Ha esordito così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla conferenza stampa organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti insieme all’Associazione Stampa Parlamentare nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati. All’evento moderato da Carlo Bartoli, presidente del Cnog e trasmessa in diretta TV su Rai 1, sono accreditati 160 giornalisti. Tra le tante testate presenti, per fornire un puntuale resoconto sull’incontro della premier con la stampa, c’è anche il Corriere della Calabria
Oltre alla presidente del Consiglio, sono 82 gli ospiti istituzionali, tra i quali figurano il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il sottosegretario all’Informazione ed Editoria Alberto Barachini, la prima presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano, il procuratore generale della Corte di Cassazione Luigi Salvato, la vice presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati Valentina Grippo, la garante dell’Autorità dell’Infanzia Carla Garlatti. Presenti i vertici degli organismi di categoria: Fnsi, Inpgi, Casagit salute, Fondazione Casagit, Fondo complementare giornalisti, Ucsi e il presidente dell’Associazione Stampa Estera Maarten Van Aalderen. 

Il confronto con i giornalisti: «Vorrei essere rispettata»

In apertura Carlo Bartoli, presidente del Cnog, ha fatto delle richieste precise alla premier sottolinenando l’importanza di difendere “il nostro diritto ad essere cittadini informati e consapevoli. Chiediamo di ripensare totalmente la riforma della diffamazione, ripensare a quella sulla presunzione di innocenza”, ha spiegato. Bartoli ha consegnato a Meloni il nuovo codice deontologico “che indica – ha detto – i diritti e i doveri che noi giornalisti abbiamo nei confronti dei cittadini, per continuare a svolgere a testa alta il ruolo che la Costituzione ci assegna. Non c’è democrazia senza giornalismo capace di far vivere i valori della nostra Costituzione”. 
In tema di presunzione di innocenza la premier ha spiegato “Si può continuare a dare notizia di fatti di cronaca importanti, ma non si può fare copia e incolla dalle ordinanze perché contengono dati sensibili”. E sulla riforma della diffamazione. “Raccoglie l’auspicio della Corte Costituzionale. E’ prevista una multa e riguarda il caso di una notizia falsa pubblicata volontariamente per diffamare. Questo non è un caso comune ma un caso limite. La proposta – ha detto Meloni – prevede che se si pubblica la smentita il caso è risolto. Non si può considerare un modo per limitare della libertà di stampa”. “Su una legge che porta il mio nome (per introdurre l’equo compenso per i giornalisti, ndr) non posso che essere d’accordo, c’è al ministero della Giustizia un osservatorio insediato e operativo anche con le associazioni dei giornalisti. Io sono assolutamente favorevole e a disposizione, ci sono alcuni Ordini che hanno dato attuazione alla norma. Quindi sono favorevole e a vostra disposizione”.
E infine, prima di rispondere alle domande dei giornalisti, Meloni ha sottolineato: “Mi capita sempre più spesso di vedere riportate frasi virgolettate che io non ho mai detto né pensato. Io vorrei ripartire da questa conferenza stampa chiedendo rispetto. Io ho tanto rispetto per il vostro lavoro e vorrei essere rispettata”. 

La conferenza stampa

Dal caso della liberazione della giornalista Cecilia Sala ai rapporti con Elon Musk e il presidente americano Donald Trump, passando per la nomina del nuovo capo del Dis dopo le dimissioni di Elisabetta Belloni. Meloni ha parlato anche di Autonomia differenziata, Giustizia e della riforma del Premierato. Sono tanti gli argomenti passati in rassegna dalla premier, che sta rispondendo alle domande che arrivano dalla folta platea di giornalisti. Sono 95 le richieste arrivate per porre la domanda alla presidente Meloni, di queste ne sono state sorteggiate 40.
Sul caso Sala, la premier ha detto: “Non ho provato mai un’emozione così grande in questi due anni, come quando ho chiamato una madre per dirle che sua figlia stava tornando a casa. E’ stato un lavoro complesso di triangolazione diplomatica con l’Iran e gli Stati Uniti. Sono stati messi una serie di tasselli che alla fine hanno composto il puzzle”. “Per quello che riguarda Abedini il caso è al vaglio del ministero della Giustizia, c’è un vaglio tecnico e politico, e secondo il trattato con gli Stati Uniti. E’ una vicenda che bisogna continuare a discutere con gli amici americani”.
E rispondendo sul caso Space X, Meloni ha spiegato: “Non ho mai parlato personalmente con Elon Musk di queste vicende. Leggo spesso – ha aggiunto – notizie false riprese e pubblicate”. Musk, ha aggiunto,”non è un pericolo per la democrazia”, che ha sottolineato che “ingerenze” ci siano in altri casi quando “persone facoltose usano le risorse per finanziare in mezzo mondo partiti e associazioni per condizionare le politiche, come nel caso di Soros”. “Io non prendo soldi da Musk – ha aggiunto – semmai l’hanno presi da Soros. Io il pericolo per la democrazia non lo vedo”. 
La conferenza stampa è stata occasione per annunciare il nome del nuovo capo del Dis: il prefetto Vittorio Rizzi, che andrà a sostituire la dimissionaria Elisabetta Belloni. La nomina verrà ufficializzata oggi in Consiglio dei ministri.

Autonomia differenziata, Premierato, Giustizia

La premier ha parlato anche di Autonomia differenziata: “Bisogna vedere cosa accadrà con la Corte costituzionale in materia di referendum”. E sulla riforma del premierato: “Vorrei arrivare alle prossime elezioni con la riforma del premierato approvato e una legge elettorale tarato su questo. Penso che la questione sia materia di competenza parlamentare, ma se il premierato non dovesse arrivare in tempo ci si interrogherà se questa legge elettorale sia la migliore o no”.
“Le tempistiche non dipendono da me, il mio intento è di andare avanti con le riforme con determinazione e velocità. Le riforme sono costituzionali ed hanno delle tempistiche ampie e c’è un lavoro parlamentare. Io ho promesso che avrei consegnato un’Italia migliore di quella che ho trovato e queste riforme sono necessarie. Sulla riforma del fisco puntiamo a chiudere tutti i testi unici in materia tributaria e se riusciamo a fare anche il codice tributario. Vogliamo procedere spediti”. “Se riusciamo io vorrei fare in questa legislatura anche i referendum, ma per me l’importante è portare a casa le riforme e consentire agli italiani di esprimersi su queste materie. Sulla giustizia ci sono state aperture anche da alcuni partiti dell’opposizione ma non credo si arriverà ai due terzi”, ha spiegato Meloni riferendosi ai referendum confermativi su giustizia e autonomia differenziata. Sul tema della Giustizia e al fatto che ci siano stati problemi con l’App del ministro della Giustizia Nordio, Meloni ha aggiunto: “Si possono sempre migliorare i provvedimenti”. Rispetto al tema della separazione delle carriere: “Serve a rafforzare la terzietà del giudice. Rafforza delle garanzie. Mi stupisce sempre il tono apocalittico sulla quale si risponde al tentativo di riforma della giustizia, escludendo qualsiasi possibilità di dibattito. La magistratura potrebbe contribuire per migliorare le proposte che noi facciamo”.

La condizione dei detenuti e l’appello di Papa Francesco

Sulle condizioni dei detenuti in carcere e il sovraffollamento, Meloni ha spiegato: “Secondo me il modo serio di risolvere il problema non è l’amnistia o l’indulto ma è un altro: da una parte ampliare la capienza delle carceri e poi stiamo lavorando per rendere più agevole ad esempio il passaggio dei detenuti tossicodipendenti nelle comunità”. E commentando la richiesta di Papa Francesco e il suo appello per un’amnistia, Meloni ha detto: “Ascolto sempre con grande attenzione le parole di papa Francesco che ringrazio. Quello che dice sull’amnistia è nella bolla sul Giubileo ed è rivolto ai governi di tutto il mondo, non riguarda specificatamente il nostro Paese”. E sulle migliori condizioni di vita dei detenuti ha aggiunto: “Abbiamo nominato un commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria che ha l’obiettivo di realizzare 7000 nuovi posti in 3 anni a partire dal 2025”.

Un possibile rimpasto di Governo?

“Non sono tendenzialmente favorevole alla parola rimpasto”, ha spiegato Meloni rispondendo a una domanda su un possibile rimpasto di Governo e sull’ambizione di Matteo Salvini di guidare il Ministero dell’Interno dopo l’assoluzione nel processo Open Arms: “Salvini sarebbe un ottimo ministro dell’Interno ma anche Piantedosi è un ottimo ministro dell’interno. Ha ragione Salvini a dire che in assenza di un provvedimento giudiziario a suo carico avrebbe chiesto e ottenuto il ministero dell’Interno. D’altra parte anche Piantedosi è un ottimo ministro dell’Interno. Allo stato attuale non credo che Salvini al Viminale sia nell’ordine delle cose”. Quanto alle dimissioni del ministro Santanchè in caso di rinvio a giudizio, la premier ha affermato: “Vediamo cosa deciderà la magistratura e poi ne parlerò ovviamente con il ministro Santanchè”. Invece su una sua possibile ricandidatura Meloni ha spiegato: “E’ una cosa che valuterò col tempo. Non sono attaccata alla poltrona. Se sarò utile valuterò”.
“Non credo assolutamente che il presidente Mattarella faccia opposizione. Ho grande rispetto nei suoi confronti”, ha detto infine Meloni che ha risposto anche a una domanda su una possibile discesa in campo di Piersilvio Berlusconi: “Non ne ho notizia, ma sarei aperta a parlarne con i diretti interessati e con voi”.

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